Le spine della Denso: ammortizzatori sociali agli sgoccioli e incertezze sugli investimenti

È intricata la situazione della Denso di San Salvo dove negli ultimi giorni proseguono gli incontri tra sindacati e azienda per la gestione degli ammortizzatori sociali e della forte crisi produttiva. Nell’appuntamento del primo aprile, è stata ufficializzato il passaggio della gestione dello stabilimento sansalvese al nuovo presidente Francesco Monaco.

La vertenza è lontana da una svolta. L’incontro di lunedì scorso (prosecuzione a sua volta di quello del primo aprile) è stato aggiornato al prossimo 7 aprile. Resta il nodo della gestione degli esuberi e degli ammortizzatori sociali. La cassa integrazione ordinaria è agli sgoccioli e la sua applicazione massiccia (senza un chiaro criterio di scelta secondo i rappresentanti dei lavoratori) ha provocato più di un malumore.

La Denso

La multinazionale a breve quindi si troverà a dover individuare nuovi strumenti per gestire il calo degli ordini. La Fiom su questo punto invita l’azienda a valutare altre strade: «Riteniamo sia necessario lavorare su un meccanismo solidale, sui contratti di solidarietà o su meccanismi di rotazione concordati e controllabili dai lavoratori. Consapevoli che ci troviamo a gestire un lungo periodo di ammortizzatori sociali, senza meccanismi chiari di rotazione non siamo disponibili a firmare accordi. È fondamentale trovare un accordo che non discrimini e non penalizzi i lavoratori».

Oltre alla gestione degli ammortizzatori sociali ed eventuali nuovi esuberi, resta pressante l’incognita più grande, quella relativa agli investimenti per permettere alla storica fabbrica sansalvese di produrre componenti per l’auto elettrica. Questo nodo dirimente non è stato chiarito neanche nell’ultimo tavolo convocato dal Comune di San Salvo.
La Fiom su questo punto afferma che «è sicuramente importante cercare di acquisire lavorazioni da altri siti Denso per tamponare l’attuale crisi di commesse, ma resta fondamentale che ci sia chiarezza su progetti concreti a medio-lungo termine. Chiediamo quindi che il nuovo piano degli investimenti presentato dall’azienda venga formalizzato integrandolo nell’accordo del 23 settembre 2021».

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