Partita giovanile con aggressioni e strascichi infiniti: il Sambuceto denuncia, l’U.S. Gissi risponde

In campo, una sfida condita da ben 7 reti e valevole per il girone A del campionato Provinciale under 17 con sguardo rivolto verso la conquista del titolo e successiva promozione. Al fischio finale il 4 a 3 ha premiato i baby dell’U.S. Gissi vittoriosi sull’Asd Sambuceto Calcio ma, più che il risultato da sabato 3 maggio, sono gli episodi denunciati dal Sambuceto ad aver fatto il giro d’Abruzzo e non solo.

Le due società, tra sabato e domenica 4 maggio, hanno raccontato la loro versione dei fatti, che riportiamo in calce, a partire dal primo comunicato della società viola: «L’Asd Sambuceto Calcio, a seguito dei gravi episodi avvenuti giovedì 1° maggio sul campo comunale di Gissi ad opera di pseudo tifosi durante e dopo la partita U.S. Gissi-Sambuceto Calcio, valevole per la semifinale del campionato provinciale U17. Dove tifosi appartenenti alla società di calcio Unione Sportiva Gissi durante tutta la partita inveivano contro l’arbitro, il portiere e la tifoseria del Sambuceto composta dai genitori dei ragazzi che giocavano. Non contenti del clima ostile creato durante la partita che ricordiamo era giocata da ragazzi di 16 anni, i sedicenti tifosi di Gissi si sono resi protagonisti di una vera e propria caccia al tifoso avversario, che è culminato con un agguato con aggressione a danno di un genitore di un ragazzo del Sambuceto calcio. Il “branco” dei “tifosi” di Gissi composto da almeno 10 elementi, si è scagliato contro il malcapitato che ha subito una brutale e vile aggressione e solo grazie all’intervento di altre persone accorse sul posto si è posto fine alla sconvolgente azione. Si è reso necessario l’intervento dell’ambulanza che ha trasportato il genitore aggredito presso l’ospedale di Vasto, nel Pronto Soccorso ha ricevuto le cure a seguito di ferite e traumi da aggressione con una prognosi di 7 giorni. L’Asd Sambuceto Calcio condanna fermamente qualsiasi forma di violenza, nel caso specifico si riserva di attivare eventuali azioni penali a carico di personaggi che non hanno niente a che vedere con lo sport specie se si tratta di partite di ragazzi altresì si riserva di negare l’ingresso ai “tifosi” dell’Unione Sportiva Gissi in occasione della partita di ritorno che si giocherà presso la Cittadella dello sport di San Giovanni Teatino. Con profondo rammarico e delusione constatiamo che ancora una volta si parla di fatti di cronaca che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato».

Dalla versione del Sambuceto è poi arrivata la risposta dell’U.S. Gissi che ha respinto al mittente tutte le accuse: «In merito ai fatti accaduti durante la recente partita del campionato Under 17 tra U.S. Gissi e A.D.S. Sambuceto, e alle successive dichiarazioni rilasciate dal presidente della società ospite, la società sportiva U.S. Gissi intende esprimere la propria posizione ufficiale, fare chiarezza sugli eventi e tutelare la propria immagine nonché quella della comunità che rappresenta. La U.S. Gissi condanna con fermezza ogni forma di violenza, verbale o fisica, ritenendola del tutto inaccettabile in qualunque contesto sociale e sportivo. La nostra società ha sempre promosso i valori della correttezza, del rispetto reciproco e del fair play, principi che guidano da anni il nostro operato e che ci vengono riconosciuti da numerose realtà sportive del territorio. Eventuali comportamenti che si discostano da tali valori non rispecchiano in alcun modo l’identità della nostra società, da sempre impegnata nella costruzione di un ambiente sano, educativo e inclusivo per tutti i partecipanti. Con grande rammarico, respingiamo con decisione le dichiarazioni del Presidente dell’A.D.S. Sambuceto, il quale – non essendo presente alla partita – ha fornito una ricostruzione dei fatti parziale e priva di fondamento. Riteniamo tali affermazioni ingiustificate e lesive nei confronti della nostra società e della comunità di Gissi. Durante la partita, a seguito del momentaneo svantaggio, si è assistito a una serie di contestazioni da parte di alcuni sostenitori ospiti nei confronti del giovane arbitro – anch’egli appartenente alla categoria Under 17. Questi atteggiamenti hanno contribuito a creare un clima di tensione sugli spalti, a cui i nostri sostenitori hanno cercato di rispondere con richiami alla calma e al rispetto. Esprimiamo piena solidarietà al giovane arbitro, che ha gestito la gara con serietà e impegno, e lo incoraggiamo a proseguire con entusiasmo il proprio percorso arbitrale, fondamentale per la crescita del calcio giovanile. Purtroppo, a seguito di provocazioni e gesti offensivi da parte di alcuni tesserati del Sambuceto, un genitore – citato anche dal presidente della società avversaria – si è reso protagonista di comportamenti inaccettabili e aggressivi: inizialmente sugli spalti, e successivamente, durante l’intervallo, avvicinandosi con atteggiamento provocatorio ad alcuni giovani locali. Al termine dell’incontro, lo stesso ha aggredito fisicamente il nostro presidente, un altro genitore e, infine, un giovane del posto, che ha dovuto recarsi al Pronto Soccorso in stato di shock e ha riportato lesioni refertate con una prognosi di cinque giorni. L’individuo è stato prontamente allontanato dagli altri presenti, mentre il resto del pubblico e i tesserati delle due società si sono trattenuti all’esterno dell’impianto sportivo in un clima disteso, caratterizzato da reciproche manifestazioni di rispetto e da chiarimenti tra le parti. Alla luce di quanto esposto, invitiamo il Presidente del Sambuceto a rettificare pubblicamente le dichiarazioni rilasciate e, qualora lo ritenesse opportuno, a porgere le proprie scuse alla nostra società e alla comunità di Gissi per le gravi affermazioni espresse senza un’adeguata conoscenza dei fatti. Cogliamo l’occasione per rivolgere un saluto sportivo ai ragazzi del Sambuceto, augurando loro di continuare a coltivare la passione per il calcio nel rispetto dei veri valori dello sport. Ringraziamo inoltre i dirigenti, lo staff tecnico e gli accompagnatori presenti alla partita per la disponibilità e il senso di responsabilità dimostrati».

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