Lupi nel territorio, appello dei sindaci: «Sempre più numerosi, serve confronto con le istituzioni»

La presenza di lupi nel territorio sul tavolo dei sindaci della valle del Trigno. Si è tenuta ieri a Celenza sul Trigno l’incontro dall’eloquente titolo Attenti al lupo, organizzato dall’associazione Terre di mezzo. Nella sala consiliare del comune dell’Alto Vastese si sono ritrovati sindaci e amministratori dei centri abitati di Abruzzo e Molise. Assenti, seppur invitati, invece, i rappresentanti delle due Regioni e delle due Province interessate, circostanza che, secondo gli organizzatori, testimonia «la grande lontananza (in tutti i sensi) dai territori».

Un lupo a Schiavi di Abruzzo

Al centro dell’incontro la presenza sempre più diffusa dei lupi, «Sindaci e amministratori locali chiedono il permesso di respirare, di regolamentare la convivenza con esemplari pericolosi di una specie protetta, di tutelare le persone, gli animali domestici, le attività produttive, la libertà di muoversi – spiega Terre di mezzo a margine della riunione – È tempo di riflettere. La vera specie in via di estinzione, nei territori montani, è l’uomo che li abita stabilmente».

Un lupo investito di recente sulla costa

«Le leggi che per tutelare il lupo mettono a rischio la vita delle persone devono essere diversificate nei territori dove i lupi sono troppi. I territori hanno il diritto di autogovernarsi, il rispetto di norme nazionali a tutela di specie protette non può prevalere sul diritto delle persone a difendere la propria vita».
La posizione comune emersa dall’incontro è una volontà non di abbattimento degli esemplari, ma «di un confronto con le istituzioni che hanno potere decisionale per trovare soluzioni condivise per arginare un problema reale e per garantire la sicurezza dei cittadini che coraggiosamente abitano ancora nelle zone montane interne».

L’associazione Terre di mezzo riconvocherà gli amministratori regionali, provinciali e comunali abruzzesi e molisani dopo le festività natalizie «per condividere idee e possibili soluzioni per un problema ormai divenuto emergenziale», con la speranza, questa volta, che i rappresentanti di Regione e Provincia rispondano all’appello.

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