Impianti per produrre 47,6 MW, anche il Comune dice “no” al progetto della Rinnovabili Sud Tre

Anche il Comune si schiera contro il progetto della Rinnovabili Sud Tre. La giunta di Fresagrandinaria, l’8 novembre, ha espresso il proprio “no” all’installazione di 7 torri eoliche da 6,8 MW l’una nel proprio territorio. Il progetto da 47,6 MW complessivi, presentato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica il 7 giugno, prevede impianti di 118 metri provvisti di rotore da 163 metri.

Il sindaco Lino Giangiacomo

Nelle scorse settimane sono state depositate le osservazioni della Stazione Ornitologica Abruzzese, di Itinerari d’Abruzzo e di Italia Nostra del Vastese. Ora, l’atto della giunta – formata dal sindaco Lino Giangiacomo e dagli assessori Aldo Taraborrelli ed Eleonora Annibali – si tradurrà in osservazioni per il Ministero e, probabilmente, in una delibera di consiglio comunale dello stesso orientamento. L’assise civica si riunirà mercoledì 13 novembre in una seduta aperta per discutere del coinvolgimento di Fresagrandinaria in ben tre progetti per un totale di 15 torri eoliche. Alcuni degli impianti previsti si sovrappongono (come accaduto a Furci tra eolico e fotovoltaico) a testimonianza della pioggia di progetti in atto da circa un anno.

Il parere contrario

Nella delibera di giunta vengono riproposte alcune delle obiezioni già sollevate dalle associazioni con le quali il Comune collabora tra cui la documentazione carente e l’assenza di studi effettuati sul campo: lacune che riguardano non solo la flora e la fauna, ma anche la sismicità delle aree e le criticità dei corpi idrici (ad esempio l’Annecchia).
In particolare si sottolinea la presenza nel territorio di numerose fonti d’acqua come “Fonte Nuova” che «ha una falda ad una profondità di circa 3-6 metri nella zona nord dell’area urbana (che sarebbe interessata dai generatori 06, 07 e 08) e che è stata oggetto di indagini per la realizzazione di opere di consolidamento di fenomeni franosi. Inoltre, la zona vede sempre la presenza di un sistema carsico di affioramento di gessi e calcari. Queste acque sono spesso alla base delle cause di dissesti che si verificano in tutta l’area destinata al parco eolico».
Si evidenzia inoltre la presenza di undici siti di interesse archeologico e ambientale a poca distanza dai vari aerogeneratori.

La disposizione degli impianti

Di centrale importanza è il percorso già avviato per lo sviluppo del turismo ecosostenibile insieme ad altri centri della zona con l’ambizioso obiettivo di arrivare all’istituzione di un parco (e quello ancora più ambizioso della candidatura a sito Unesco, LEGGI). È il caso del Sentiero dei gessi, inaugurato nell’aprile di quest’anno, che vedrebbe al suo interno spuntare le torri eoliche: «I progetti, finanziati dal Gal Maiella Verde per un importo pari a 105mila euro, non risulterebbero più sostenibili con l’installazione di un numero così grande di impianti eolici, i quali andrebbero inevitabilmente a compromettere percorsi, vie del turismo verde e iniziative di turismo sostenibile», si legge nella delibera. 

Non ultimo, poi, l’effetto cumulo dei tre progetti – “Fresagrandinaria”, “Abruzzo” e Dogliola-Fresa-Lentella – che porterebbero 15 torri nel solo territorio comunale e altre 7 nelle aree limitrofe.
In conclusione «L’amministrazione comunale manifesta parere sfavorevole nel vedere un parco eolico con opere a servizio dello stesso (cavidotti e strade) ricadenti nel territorio comunale di Fresagrandinaria e suoi confini, da cui deriverebbero ingenti danni per l’intera comunità. L’obiettivo dell’amministrazione è invece quello di manifestare un forte interesse alla tutela del patrimonio paesaggistico, archeologico, agricolo, storico e monumentale, che insiste sul territorio comunale».
Il prossimo 13 novembre il consiglio comunale sarà chiamato a esprimersi sull’argomento.

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