«Concessioni balneari, procedura imposta dalla legge. Carlesi dice cose false e tendenziose»

«Continuano le fantasiose e variopinte affermazioni del coordinatore di Fratelli d’Italia, Piernicola Carlesi. Non sapendo su cosa intervenire, ora parla e fantastica sul tema delle concessioni balneari attaccando il dirigente Alfonso Mercogliano, gli uffici comunali e il Comune di Vasto stesso affermando che si stanno per affidare concessioni demaniali senza gara. Nulla di più falso e tendenzioso». Così il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e l’assessore al Demanio comunale, Nicola Della Gatta, replicano al segretario cittadino del partito di Giorgia Meloni.

 «La verità -sostengono i due amministratori comunali – è che le due istanze (al pari di altre pervenute e pubblicate), seguono una norma dello Stato, ovvero il Codice della Navigazione, che impone l’avvio di una procedura comparativa, nel rispetto anche e soprattutto del principio comunitario sancito con la Direttiva Bolkestein che, contrariamente a quanto vuole far intendere il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, non impone il “bando pubblico” bensì qualunque procedura comparativa di evidenza pubblica. Nel caso in oggetto, quindi, siamo di fronte ad una procedura (comparativa) prevista da una norma dello Stato (vigente e mai abrogata) in coerenza con i principi comunitari. Non si tratta, quindi, di una scelta discrezionale del dirigente, tantomeno dell’amministrazione comunale. È un obbligo di legge (quello di dar seguito ad una istanza di parte) sancito numerose volte dalla giurisprudenza amministrativa che, anche su precedenti del Comune di Vasto, si è pronunciata più volte in tal senso. A voler tacere del fatto che tale procedura non solo viene regolarmente utilizzata da molti Comuni, ma ve ne sono alcuni (si veda ad esempio San Benedetto del Tronto), che sul proprio sito istituzionale hanno inserito anche la relativa modulistica». 

«Pertanto – contrattaccano Menna e Della Gatta – il coordinatore di FdI, Carlesi invece di confondere le idee ai cittadini, spiegasse invece come mai la Regione Abruzzo a guida Fratelli d’Italia è l’unica a non aver ancora legiferato in materia di stabilimenti balneari per stabilire i criteri e dare le indicazioni, come hanno già fatto altre Regioni».

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