Stellantis, la Fiom lancia l’allarme: «Calo produttivo preoccupante anche nell’indotto»

Produzione in calo alla Stellantis di Atessa, periodi di cassa integrazione si alternano ad «alti livelli di saturazione quando si opera». E ora preoccupano il sindacato anche i «primi scricchiolii nell’indotto».

Lo stabilimento Stellantis di Piazzano di Atessa

«La situazione di calo produttivo della ex Sevel sta assumendo una dimensione preoccupante, mettendo in luce una vulnerabilità che sta colpendo non solo l’azienda principale ma anche l’intera catena di fornitura, sostiene Alfredo Fegatelli», segretario generale della Fiom Cgil di Chieti. «Ormai, sembra che basti un minimo imprevisto, quasi come uno starnuto, perché l’azienda abbassi i livelli produttivi, creando un clima di grande incertezza.

I volumi produttivi dichiarati non corrispondono alla realtà, risultando significativamente inferiori. Questo ha un impatto diretto e devastante sull’indotto. Un esempio emblematico è quello della Isringhausen, fornitore di sedili per la ex Sevel, che si è vista costretta a ricorrere alla cassa integrazione a causa della drastica riduzione dei volumi di produzione. Questo scenario non è isolato: altre aziende della filiera stanno adottando misure per tentare di arginare la discesa produttiva e i conseguenti effetti negativi.

Il paradosso della situazione risiede nel fatto che, nonostante i volumi produttivi della ex Sevel siano in una preoccupante fase di calo, in alcune aree della produzione si registrano alti livelli di saturazione quando si opera. Questa alternanza tra momenti di forte rallentamento e picchi di attività intensa provoca uno stress considerevole per i lavoratori, aumentandone il rischio di infortuni, come accaduto di recente ad un lavoratore, di cui l’azienda non ha informato le Rls della Fiom.

È evidente che ci troviamo di fronte a una condizione di profonda confusione gestionale. I lavoratori delle aziende dell’indotto, a causa di questa instabilità, rischiano di subire gravi ripercussioni sia economiche che professionali. Nel contempo, i lavoratori della ex Sevel devono affrontare un andamento produttivo altalenante, che li porta a vivere un ciclo di lavoro irregolare, con la costante minaccia della cassa integrazione all’orizzonte.

Questa situazione non solo compromette la stabilità occupazionale ed economica dei lavoratori, ma – afferma Fegatelli – mette a dura prova anche la tenuta dell’intero sistema produttivo locale. Per la Fiom è urgente una revisione delle strategie produttive e una maggiore trasparenza nella comunicazione dei volumi previsti, per evitare ulteriori danni e garantire una gestione più equilibrata e sostenibile».

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