Esplodenti Sabino, malore di un imputato: slitta la sentenza sulla tragedia del 21 dicembre 2020

Slitta la sentenza sulla tragedia sul lavoro alla Esplodenti Sabino di Casalbordino del 21 dicembre 2020. Stamattina era attesa la decisione del gup Anna Rosa Capuozzo, ma l’udienza è stata rinviata per legittimo impedimento a causa del malore accusato da uno tegli imputati, Sabino Salvatore (componente del cda). La sentenza di primo grado è stata quindi riprogrammata per mercoledì 25 settembre 2024. Gli imputati hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato [LEGGI].

Oltre a Sabino Salvatore, per quei fatti sono imputati il presidente del Cda della Esplodenti Sabino Gianluca Salvatore, i consiglieri Massimo Salvatore, Gabriella Salvatore, Marco Salvatore, il direttore dello stabilimento Giustiniano Tiberio, il responsabile del servizio protezione e prevenzione Stefano Stivaletta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Paolo Iocco, il capo reparto Carlo Piscopo. La società è sottoposta a procedimento penale per responsabilità amministrativa per omicidio colposo plurimo. L’accusa principale, per tutti, è cooperazione colposa in omicidio colposo, «per colpa generica cagionata dalla negligenza, imprudenza e imperizia, e per colpa specifica, consistita nella violazione di diverse norme antinfortunistiche».

Le vittime dell’incidente del 2020

In quel tragico 21 dicembre persero la vita Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe 45 anni di Pollutri e Nicola Colameo, 46 anni di Guilmi. Dopo la secondo tragedia dell’anno scorso (13 settembre 2023) – nella quale sono deceduti invece Giulio Romano, 56 anni, di Casalbordino, Fernando Di Nella, 62, di Lanciano, e Gianluca De Santis, 40, di Palata (Campobasso) – per la quale il processo deve ancora iniziare, sono iniziate le trattative per la cessione dell’azienda. Secondo le indiscrezioni, il passaggio di proprietà sarebbe alle battute finali con la tedesca Rheinmetall Group [LEGGI].

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