Zulli: «C’è una rete di protezione che ha aiutato tante donne a uscire dalla violenza»

«L’importante è che le donne sappiano che dalla violenza si può uscire e che c’è una rete di protezione attraverso cui tante persone ce l’hanno fatta alla grande». È il messaggio che Licia Zulli, responsabile del Centro antiviolenza Donnattiva di Vasto, lancia nella Giornata internazionale della donna.

Licia Zulli (Centro antiviolenza Donnattiva)

I servizi

La sede di Donnattiva è in via Anelli, nel Centro servizi socioculturali Enrico Berlinguer, dove «tutti i servizi sono gratuiti, dall’ascolto all’accoglienza, dal sostegno psicologico all’orientamento al lavoro. Quest’ultimo servizio è dedicato alle donne che vogliono conquistare una propria autonomia attraverso l’accompagnamento all’inserimento lavorativo con tirocini extracurriculari dinanziati dalla Regione con fondi statali».

L’aiuto

«Le donne che arrivano da noi sono soprattuto tra i 35 e i 55 anni, ma anche nelle altre fasce d’età. Dal 2019 ne abbiamo aiutate 180. Alcune le seguiamo con appuntamenti settimanali. Il percorso comincia dal racconto della loro storia e prosegue con l’elaborazione di un programma di sostegno. Nella maggior parte dei casi hanno bisogno di sostegno psicologico, poi molte delle nostre assistite passano ai laboratori di mutuo aiuto di confronto e di scambio, attività che, a volte, segue il sostegno personalizzato. Contestualmente, possono usifruire dello sportello di inserimento lavorativo, che attualmente consente a diverse donne di svolgere un tirocinio in aziende del Vastese. Per gli inserimenti lavorativi abbiamo il supporto di Eva, la rete delle imprese convenzionate che danno la disponibilità ad accogliere donne uscite dagli istituti di violenza».

Codice rosso

«Le situazioni peggiori che le nostre dieci operatrici si sono trovate ad affrontare sono quelle di segregazione: donne costrette a non uscire di casa, cui forniamo la possibilità di usufruire di case rifugio. Stiamo avviando anche una raccolta fondi per realizzare una casa d’accoglienza in emergenza, perché la criticità, sia a Vasto che a Lanciano, è la necessità di una struttura di questo tipo per fronteggiare a situazioni di codice rosso in cui veniamo contattati dalle forze dell’ordine intervenute in situazioni di grave pregiudizio per le donne. Attualmente, in casi del genere, provvediamo a far ospitare in b&b le vittime di violenza, perché è necessario un luogo di transizione in attesa di capire qual è la situazione che vivono e comprendere la loro reale volontà di cambiare. Importante è che le donne sappiano che dalla violenza si può uscire e che c’è una rete di protezione attraverso cui tante persone ce l’hanno fatta alla grande».

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