Acque scure, la foce del Trigno da sei mesi sotto “stretta osservazione”

Da sei mesi l’Arpa Molise ha messo sotto stretta osservazione la foce del Trigno, al di là del consueto monitoraggio previsto dalla legge. A dirlo a Chiaro Quotidiano è Alberto Manfredi Selvaggi, direttore dell’ente che in Molise si occupa della protezione ambientale (il corrispettivo dell’Arta che opera in Abruzzo).

La vicenda è quella della colorazione che il Trigno assume dopo il passaggio sotto il ponte della ferrovia in territorio di Montenero di Bisaccia. Il fenomeno non è visibile da terra, ma lo diventa usando un drone. In quella zona è presente lo scarico del depuratore dell’Arap, impianto presente a qualche centinaia di metri di distanza. Da terra è invece subito evidente che l’acqua marrone parte da un punto ben preciso per poi estendersi, diluendosi, al resto del fiume.

L’ultimo prelievo di campioni è stato fatto il 7 febbraio scorso proprio per capire se, oltre alla colorazione, lo sversamento ha effetto anche sui parametri che stabiliscono la qualità delle acque. I risultati probabilmente saranno a disposizione degli enti (in primis il Comune), tra qualche giorno.

Per l’Arpa la situazione non è una novità, come testimoniano le parole di Manfredi Selvaggi: «Sono episodi che si verificano da diversi anni, l’Arpa Molise ha già segnalato in precedenza questa differenza di colorazione. Le risultanze delle analisi più recenti (in attesa di quelle sul campione del 7 febbraio, nda) hanno evidenziato uno stato biologico del fiume sufficiente, non ottimo. La parte chimica è invece discreta». È chiaro che tale tratto di fiume risenta della forte attività antropica.

In passato, inoltre, è stata ordinata al gestore dell’impianto anche l’adozione di sistemi di decolorazione con filtri a carboni attivi che, probabilmente, non hanno sortito gli effetti sperati. 
Certo è che la patina scura che copre parte della superficie del fiume è ben visibile, per adesso è difficile quindi dire di cosa si tratta. Sulla colorazione il direttore dell’Arpa non esclude altre concause come «la salinità del mare, che è abbastanza vicino» ed eventuali depositi sul fondale.
«Come tutte le foci – conclude Selvaggi Mandredi – anche quella del Trigno non è balneabile. L’attenzione c’è, ci sono i monitoraggi periodici che sono un aspetto e i controlli». Se dovessero esserci parametri fuori norma, sono previste sanzioni come accaduto in passato, «Da circa sei mesi stiamo monitorando di più della frequenza prevista dalla legge».

Fiorenza Del Borrello

Intanto, la vicenda è stata discussa anche stamattina in consiglio comunale. «La situazione è monitorata da tempo – ha detto l’assessore all’Ambiente di Montenero Fiorenza Del Borrello rispondendo all’interpellanza dei consiglieri d’opposizione di Montenero che rinasce – Il 21 novembre 2023 abbiamo fatto una segnalazione all’Arpa con richiesta di sopralluogo e prelievo, effettuato a monte e a valle. In quell’occasione le acque superficiali non hanno evidenziato particolari criticità, mentre nei sedimenti fluviali sono state riscontrate concentrazioni di alluminio e ferro. Il 7 febbraio ci sono stati ulteriori prelievi, siamo in attesa degli esiti. Gli organi competenti stanno facendo la loro parte».

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Comments 1

  1. Un Benefattore says:

    Impressionante la lentezza delle istituzioni nel reagire a (ipotesi di ) reati ambientali cosi’ evidenti.
    impressionante.

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