Il Civeta potrà ricevere rifiuti da tutta la regione, «No ad aumenti. Sito strategico per l’Abruzzo»

Prima uscita pubblica per il cda del Civeta insediatosi qualche mese fa. Il presidente Giuseppe Silvestri insieme ai consiglieri Paola Valentini (vice), Domenico Giuliani e Chiara Di Paolo (assente Angiolino Chiacchia) al direttore Luigi Sammartino e ad alcuni sindaci e rappresentanti del territorio (i primi cittadini di Cupello Graziana Di Florio con l’assessore Oreste Di Francesco, di Scerni Daniele Carlucci, l’assessore vastese Gabriele Barisano, il consigliere regionale Manuele Marcovecchio) ha fatto il punto sui primi mesi del consiglio di amministrazione della neosocietà annunciando novità sull’arrivo dei rifiuti extraconsortili. La conferenza stampa si è tenuta in Comune a Vasto.

L’8 ottobre scorso il comitato Via si era espressa con un diniego alla richiesta di Civeta e Cupello Ambiente di poter ricevere rifiuti da altre parti d’Abruzzo [LEGGI]. A metà novembre c’è stata la modifica della legge regionale che permetterà il conferimento di scarti prodotti da impianti regionali e qualche giorno fa è stata pubblicata la nuova richiesta della società. Il comitato Via presumibilmente discuterà la pratica a febbraio. Con il parere positivo, quindi, il polo tecnologico cupellese assumerà un ruolo ancor più strategico in Abruzzo potendo supportare altri territori in difficoltà. Come detto, i rifiuti potranno arrivare da altre zone d’Abruzzo, ma non da fuori regione (circostanza, quella dei rifiuti extraconsortili, che portò al sequestro del 2019).
Si tratta di un punto fondamentale perché, come era scritto nero su bianco, la drastica riduzione di conferimenti mette a rischio la sostenibilità del polo e avrebbe potuto portare all’aumento delle tariffe ora scongiurato. «Eravamo gli unici a non poter ricevere rifiuti da fuori – ha detto Silvestri – ci siamo riallineati con altri impianti grazie all’impegno della Regione e del consigliere Marcovecchio».

Giuseppe Silvestri

La fine del commissariamento, inoltre, pone il Civeta in un’ottica maggiormente imprenditoriale, con un piano industriale che dovrebbe prevedere anche la “riconquista” dei Comuni del territorio che oggi hanno affidato il servizio di gestione dei rifiuti alla lancianese Ecolan. «Su questo – ha detto Silvestri – stiamo già ragionando. Valutiamo anche la riattivazione del servizio di raccolta e spazzamento terminato con la gestione commissariale».
Sul recente pronunciamento negativo della Corte dei conti sul cda al posto del solo presidente, Silvestri ha replicato affermando che «la presenza del cda è giustificata dalle professionalità al suo interno che evita il ricorso a spese per le consulenze esterne».

Il cda insieme agli amministratori

Per quanto riguarda il futuro, la volumetria a disposizione è importante, circa il 50% della terza vasca, ma la società non fa mistero di ragionare già anche sull’avvio dell’iter per un quarto invaso. Intanto, procedono spediti i lavori per la realizzazione del biodigestore e nel 2024 potrebbe partire la costruzione di un altro importante tassello: «Entro il 31 dicembre sarà affidata la progettazione integrata per l’Hub di trattamento fanghi». Si tratta di un intervento finanziato con  9,982 milioni dal Pnrr per trattare i fanghi e i prodotti di scarto dei depuratori (e altri trattamenti acque reflue) Arap di tutta la regione e finora assente in Abruzzo.
E parlando di futuro non si può ignorare il ruolo del Civeta nell’Agir. L’ipotesi ventilata è quella di una fusione con la Ecolan di cui si discute da anni. I presenti – premesso che l’iter è ancora lontano dal definirsi e che non sarà di breve soluzione – non chiudono a una eventualità simile: «Per concorrere con i colossi del settore bisogna unirsi. Potrebbe non essere una fusione, ma un percorso di aggregazione. Certo è che è il Civeta rappresenta oggi un sito strategico regionale dalle enormi potenzialità».

Luigi Sammartino

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