Nell’ex stazione montagne di pini tagliati: «Alimenteranno la centrale a biomasse»

Montagne di pini segati. I rami separati dai tronchi. Spezzettati dalle motosegne e ammucchiati a sud della Via Verde. Da un paio di giorni, il piazzale dell’ex stazione ferroviaria di Vasto Marina sembra un deposito di legna. Vengono stoccati qui gli alberi spezzati dal vento o tagliati dal Comune perché ritenuti pericolanti. Serviranno ad alimentare la centrale elettrica a biomasse di Gissi.

Vasto Marina: tronchi e rami ammucchiati nell’ex stazione

La tempesta di vento della notte tra il 2 e il 3 novembre e le successive ondate di maltempo hanno decimato le conifere che da decenni crescevano ai margini delle strade e in aree verdi come la villa comunale (che resterà chiusa fino all’8 dicembre) e il Parco Falcone e Borsellino. Centinaia di auto danneggiate dalla caduta di pesanti alberi alti, in alcuni casi, fino a una decina di metri. Dopo lamentele, polemiche e richieste di risarcimento, il problema è come utilizzare tutto quel legname.

«Quelle cataste che si vedono nel piazzale della vecchia stazione sono punti di accumulo temporaneo», spiega a Chiaro Quotidiano Alessandro d’Elisa, assessore ai Servizi manutentivi. «Gli operai del Comune trasportano i rami degli alberi abbattuti e li scaricano nella parte sud dell’area di risulta. Ma è uno stoccaggio temporaneo, perché il personale della centrale a biomasse di Gissi sta provvedendo a tagliarli prima di trasportarli nello stabilimento. Tutto questo a costo zero per il Comune. Così tonnellate di legname verranno riutilizzate per produrre energia elettrica».

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