Produzione di idrogeno a rischio? «Lunedì prossimo la firma per sbloccare la pratica»

«Già lunedì (il 4 dicembre, ndr) firmerò gli atti di concessione delle agevolazioni, seguiranno gli atti d’obbligo».È questo il dato più interessante emerso ieri durante il convegno L’idrogeno: rivoluzione verde e transizione ecologica organizzato da Regione, Arap e Terrà a Palazzo d’Avalos.

La vicenda è quella dell’avviso pubblico per la realizzazione di progetti di produzione di idrogeno verde in zone industriali dismesse finanziato con 20 milioni di euro dal Pnrr. Dal giorno della pubblicazione della graduatoria, il 31 marzo scorso, le bocce sono ancora ferme a causa di ricorsi al Tar e, ora, in Consiglio di Stato da parte di Floew e Pilkington che hanno presentato un unico progetto e sul quale i giudici amministrativi si esprimeranno solo il 15 febbraio 2024.

Tra i finanziati c’è l’Agenzia Regionale per le Attività Produttive (Arap) che intende trasformare l’ex Cotir in centro di produzione dell’idrogeno grazie a 10 milioni di euro di finanziamento; gli altri due impianti finanziati si trovano a Gissi (6,4 milioni per la Konia srl) e nell’ex stabilimento Dreher di Popoli (3,7 milioni di euro per la BluSolar Rosciano srl).

Dario Ciamponi

Su tutta l’operazione c’è però il timore di tempi sempre più stretti a causa di uno stallo che potrebbe rendere difficile il rispetto delle scadenze dettate dal Pnrr (gli impianti vanno ultimati entro il 2026). Il primo atto che si attende da mesi è la concessione delle agevolazioni. Il dirigente regionale del dipartimento Territorio e ambiente Dario Ciamponi ieri ha assicurato che lunedì prossimo, 4 dicembre, lo firmerà sbloccando così la pratica ferma da nove mesi.

Antonio Morgante

Nel corso dell’appuntamento, iniziato dopo i saluti del sindaco Francesco Menna – «La rigenerazione dell’ex Cotir è un’intuizione importante, incrociamo le dita per il contenzioso» –, sono stati forniti altri elementi sul progetto come nelle parole di Antonio Morgante, direttore generale Arap: «L’ex Cotir è strategico perché il casello di Vasto Nord si trova tra aree industriali importanti, San Salvo/Vasto e Val di Sangro. Il nostro approccio non è spinto sull’aspetto imprenditoriale. Se non ci dovesse essere un utile enorme, saremmo contenti lo stesso, il nostro sarà un approccio sperimentale». Secondo il progetto, l’idrogeno prodotto a Vasto raggiungerebbe poi le zone industriali citati, grazie a trasporto su gomma con mezzi elettrici.

Campitelli e D’Adamo

Da valutare è ancora la competitività dell’idrogeno in fatto di costi, oggi non assicurata come ha spiegato il professore Idiano D’Adamo, premiato poi con una targa dall’assessore regionale Nicola Campitelli. Buone prospettive, nell’abbattimento dei costi di produzione, ci sono grazie alla vicinanza a fonti d’acqua.

Dal canto suo l’assessore Campitelli, in procinto di ufficializzare la ricandidatura alla Regione, questa volta nelle fila di Fratelli d’Italia, nelle conclusioni ha rimarcato la validità delle prospettive sull’ex Cotir: «Credo sia un progetto straordinario: da luogo di degrado a eccellenza nella produzione di idrogeno verde, È anche questo un passo per l’Abruzzo per arrivare all’indipendenza energetica e alla decarbonizzazione».
Al termine del convegno l’assessore ha avuto un colloquio con alcuni dipendenti dell’ex centro di ricerca in abbandono che, in vista del progetto citato, hanno chiesto l’apertura di un dialogo sulle spettanze che ancora attendono dalla Regione.

Campitelli con gli ex lavoratori del Cotir

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *