Perché l’assessore all’Ambiente del Comune di Vasto è favorevole all’abbattimento di 16 alberi tra il parco del quartiere San Paolo e il parcheggio Due Pini? Sono state studiate soluzioni alternative al taglio dei pini? Sono i quesiti che i consiglieri comunali Alessandra Notaro, Maria Amato (La Buona Stagione), Alessandra Cappa e Giuseppe Soria (Vasto popolare e liberale) rivolgono a Gabriele Barisano, titolare della delega all’Ambiente della Giunta Menna. Dopo le proteste del comitato Amici degli alberi, presieduto da Gian Carlo De Nicola (leggi), la questione pini da abbattere approderà nell’Aula Vennitti.
L’abbattimento è disposto dalla delibera di Giunta numero 234 sul «progetto di riqualificazione della villetta quartiere San Paolo e parcheggio Due pini» e «nelle premesse – scrivono i quattro consiglieri – si motiva la ineluttabilità della scelta per cui un “intervento risolutivo della problematica in essere è quello dell’estirpazione dei pini marittimi”» L’abbattimento di 16 pini è motivato dal fatto che «il sollevamento delle superfici, carrabili e pedonali, è dovuto alla presenza diffusa di pini marittimi, piantati nell’area tra l’altro in concomitanza con altre presenze arboree». Il taglio, secondo l’amministrazione comunale, è necessario perché il pino, con le sue radici superficiali sconnette il manto stradale e così metterebbe in pericolo l’incolumità delle persone.
Notaro, Amato, Cappa e Soria citano le dichiarazioni rilasciate da Barisano a Chiaro Quotidiano: «Abbiamo anche ricevuto denunce da persone che sono cadute. Fa sempre male abbattere un albero, ma questo non vuol dire che gli alberi non si possono abbattere». «Nella stessa intervista – scrivono nel comunicato i quattro esponenti dell’opposizione – l’assessore Barisano fa riferimento al Regolamento del verde pubblico affermando: “Io mi sono preoccupato di applicare il regolamento del verde pubblico: per ogni albero abbattuto, ne saranno ripiantumati due” glissando ad arte sulla parte di Regolamento che recita all’articolo 8: “Per l’abbattimento di alberi nei luoghi pubblici e privati deve essere preventivamente accertato lo stato di pericolo o di danno costituito dal permanere della pianta, l’eventuale condizione patologica degenerativa, oppure, durante la realizzazione di opere, deve essere accertata l’impossibilità di mantenere l’albero in sito”».
Di qui l’interrogazione «per sapere quali sono le motivazioni che hanno portato l’assessore all’Ambiente a esprimersi favorevolmente a questa delibera di Giunta; se sono stati fatti tutti gli accertamenti che documentino la impossibilità di soluzioni tecniche alternative alla eradicazione per il mantenimento in sito degli alberi sani, che tra l’altro danno nome e identità all’area definita Due pini; se e in quanti progetti approvati, la stessa metodica solerzia messa in campo da questa amministrazione contro il patrimonio arboreo sotto la voce riqualificazione, viene utilizzata per la manutenzione di strade e marciapiedi anche su segnalazione o denunce di cittadini che inciampano o per l’abbattimento di barriere architettoniche».
dispiace eccome abbattere un albero soprattutto quando di verde ce n’è poco ma bisogna dire che quella sembra una zona di guerra!!! il pericolo c’è ed è permanente …quelli che si oppongono cosa propongono come alternativa ?perchè camminare in quell’area è davvero pericoloso in particolare per le persone anziane!!! Io vivo nella zona e nel parco vado spesso con i cani….certo ci andrei molto di più se camminare non fosse un’impresa,non c’è una mattonella al suo posto!bene discutere ma trovate una soluzione che renda il parco vivibile!