L’Abruzzo come rifornitore all’ingrosso di pezzi di ricambi auto per il Foggiano. Non è la descrizione di un’altra importante attività del settore automotive, ma il triste fenomeno dei furti d’auto da cannibalizzare e rivendere a pezzi.
L’agitato pomeriggio di ieri ha riportato a galla una piaga che sembra inarrestabile. Il Range Rover piombato sulle auto in A14, in coda a causa del rimorchio andato a fuoco in territorio di San Salvo, era stato rubato poco prima nel parcheggio “D’Annunzio” di Vasto [LEGGI], ultimo episodio di una lunga serie.
Da anni le località della fascia adriatica devono fare i conti con questo fenomeno che ha come origine e terminale la provincia di Foggia (in particolar modo San Severo e Cerignola): Molise, Abruzzo (soprattutto il Vastese) e Marche, nessuno è indenne.
Le operazioni delle forze dell’ordine finora si sono rivelate insufficienti. Un anno fa i carabinieri del Comando provinciale carabinieri di Foggia hanno arrestato sei persone con l’operazione On the road che ha coinvolto 24 soggetti tutte di San Severo. In quell’occasione è stato individuato un sodalizio criminale dedito in particolar modo ai furti di auto di grossa cilindrata – Alfa Stelvio, Range Rover Evoque, Grande Cherokee, Maserati – tra il nord della Puglia (prevalentemente l’Alto Tavoliere), il Molise (Termoli, Montenero di Bisaccia), l’Abruzzo (Pescara, Francavilla a Mare, Vasto, Silvi Marina, Campli) e le Marche (Grottammare). È emerso, inoltre, che i ladri in trasferta spesso sono minorenni, avviati, quindi, già dalla giovane età a tale carriera [LEGGI].
La dimensione del fenomeno non è quantificabile considerata la difficoltà di avere numeri ufficiali. Gli ultimi disponibili sono quelli delle denunce di furti d’auto a livello provinciale del 2022 (dati del ministero degli Interni elaborati da Il sole 24 ore): le province di Andria-Barletta-Trani e Foggia occupano i primi due posti in Italia (con rispettivamente 2.757 e 3.561 denunce; la Bat è prima per percentuale rispetto alla popolazione). Nello stesso anno in provincia di Chieti le denunce sono state 294.
In ogni caso, il flusso di auto verso la Puglia non si è mai interrotto: notte o giorno non fa più differenza. Tra gli ultimi casi noti alle cronache c’è quello dei veicoli rubati dal parcheggio Amazon nel febbraio scorso, almeno quattro tra cui un Range Rover e una Alfa Romeo Giulietta [LEGGI]. Tra i furti tra marzo e aprile, poi, c’è quello di una Jaguar a San Salvo Marina.
A questo si aggiungono le tre Range Rover rubate a metà maggio: due in via Madonna delle Grazie a San Salvo [LEGGI] e una nel parcheggio del centro commerciale Costa Verde di Montenero di Bisaccia mentre la proprietaria era a fare la spesa [LEGGI]. Le prime due sono state ritrovate completamente smontate in un campo a Manfredonia. I proprietari sono stati avvisati dal commissariato locale [LEGGI] e, beffa oltre al danno, dovranno pagare il costo del recupero e la tassa per la demolizione (oltre a eventuali restanti rate e a dover sostenere il costo di un veicolo sostitutivo).
Nei campi del Foggiano sono centinaia le carcasse di auto – molte volte date alle fiamme – abbandonate dopo la rimozione dei pezzi da immettere nel mercato dei ricambi [LEGGI]. Probabilmente proprio un maggiore controllo sulla provenienza dei pezzi venduti online e non solo potrebbe essere un punto di partenza per tentare di arginare il fenomeno.
Nonostante la scia continua – che ieri avrebbe potuto avere conseguenze tragiche – la questione sicurezza, almeno in questo territorio, sembra essere ormai un lontano ricordo in un dibattito politico oggi monopolizzato da lupi e presunti tali (ieri la vicenda delle aggressioni è stata oggetto di una nuova puntata della Vita in diretta su Rai 1), come se la piaga delle auto dirette nel Foggiano fosse un male necessario con cui convivere.
Il messaggio sembra chiaro: in attesa di un eventuale (necessario) raccordo tra istituzioni e forze dell’ordine delle regioni coinvolte (Puglia in primis), si salvi chi può con assicurazioni, garage e antifurti adeguati.