Civeta, il nuovo statuto soddisfa i comuni ricorrenti: stop all’azione legale

«Il nuovo statuto garantisce un’idonea rappresentatività delle minoranze», per questo i Comuni ricorrenti dichiarano «cessata la materia del contendere». In prossimità della sentenza sul ricorso – previsto domani – i comuni fondatori raggiungono l’agognato accordo.
Le giunte di Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina hanno deliberato ieri la «sopravvenuta carenza di interesse alla prosecuzione del giudizio» prendendo atto del nuovo statuto del commissario Dario Ciamponi che introduce i nuovi strumenti di governance richiesti da tempo.

Nicola Di Carlo, Filippo Marinucci e Catia Di Fabio

Nel dettaglio, il nuovo statuto prevede l’istituzione di un Comitato unitario per il controllo analogo e di un Comitato tecnico di controllo (composti dai soci che affidano al Civeta i servizi del ciclo integrato dei rifiuti) e il «potere di veto di ciascun socio affidante relativamente ai servizi gestiti sul territorio di competenza del socio medesimo».

Quello della rappresentatività dei comuni, specie quelli più piccoli, era uno dei nodi principali nella vicenda della trasformazione del Civeta da consorzio a società. I sindaci dei comuni citati, dopo aver disertato l’incontro per la costituzione, hanno poi presentato ricorso al Tar di Pescara che, a febbraio, ha sospeso la trasformazione. Lo statuto che non soddisfaceva tutte le parti era stato firmato dai Comuni di Cupello, Vasto, San Salvo e Scerni e dal commissario liquidatore delle comunità montane, Arturo Scopino.

Il giorno della firma del primo statuto

«L’ordinanza emessa dal Tar dopo i nostri ricorsi – spiegano Filippo Marinucci (Casalbordino), Catia Di Fabio (Monteodorisio), Nicola Di Carlo (Pollutri) e Mimmo Budano (Villalfonsina) – ha sancito che le criticità da noi evidenziate erano più che fondate e legittime. Questa nostra vittoria ottenuta davanti al giudice amministrativo ha ristabilito le giuste regole che dovranno disciplinare il nuovo Civeta srl e che noi abbiamo sempre auspicato fin dall’inizio. Ne sono prova le delibere dei nostri consigli comunali adottate sin dallo scorso agosto 2022».

I sindaci di Cupello e Scerni e l’assessore di Vasto (Barisano) durante la presentazione del biodigestore

Il percorso per arrivare a un nuovo statuto è stato tutt’altro che semplice con altri incontri disertati e botta e risposta tra le parti. «Abbiamo preso atto del rinnovato procedimento di trasformazione societaria ad opera del nuovo commissario Ciamponi. In ottemperanza alla decisione del Tar, ha emanato un nuovo statuto, con buona parte dei correttivi che abbiamo da sempre richiesto: una idonea rappresentatività dei piccoli comuni in assemblea cosicchè possano avere voce nelle decisioni da prendere senza subirle. Questo è per noi fare sintesi sul territorio, questo significa tutelare il Civeta e i soci fondatori che da sempre ne hanno seguito le sorti. Confidiamo che questo sia un nuovo inizio per una società, dove ci sarà tanto da lavorare per rilanciarne gli scopi con i valori sempre promanati dal Consorzio sin dalla sua nascita».

La vicenda giudiziaria va quindi verso la conferma della trasformazione in società del Civeta. L’ex consorzio ieri ha aperto alla stampa il cantiere del biodigestore da 20 milioni di euro (LEGGI) e si appresta a dare il via ad altri importanti progetti come la creazione di un hub per il trattamento dei fanghi.

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