Il Giro torna in Abruzzo: c’è l’arrivo a Campo Imperatore

C’è ancora il paesaggio abruzzese a fare da scenario all’edizione 2023 della Corsa Rosa. Dopo la “Grande Partenza” di sabato scorso con la Fossacesia – Ortona e le due successive tappe di Teramo – San Salvo e Vasto – Melfi, la carovana torna nella nostra regione con un appuntamento dal grande fascino. Il settimo step del Giro d’Italia partirà infatti oggi, venerdì 12 maggio, da Capua per salire fin sopra alle vette del Gran Sasso d’Italia con uno spettacolare traguardo a Campo Imperatore. 218 chilometri che soprattutto da Castel di Sangro in poi, con i passaggi a Roccaraso, Bussi sul Tirino e Calascio metteranno a dura prova il fiato e le gambe di tutti i ciclisti.

Sulla salita verso Roccaraso come da tradizione potrebbe partire una fuga con una ventina di corridori fino all’ultima e forse decisiva salita di 26 chilometri che porteranno all’arrivo. Un tratto inizialmente pedalabile che diventa progressivamente sempre più duro con gli ultimi 5 chilometri con pendenze che vanno dal 9 – 10% con punte del 13%. Una dura “selezione naturale” attende gli atleti e secondo i tecnici sarà qui che forse si capirà chi potrà davvero ambire alla Maglia Rosa sul podio di Roma. A rendere ancora più romantica la salita è lo splendido paesaggio ancora pienamente invernale con vere mura di neve che si staglieranno ai lati della strada. E’ questa la bellezza di una regione che in sei giorni ha messo in vetrina il mare con la Costa dei Trabocchi ed ora le sue maestose vette.

Fu qui che il 22 maggio 1999, fu scritta una pagina di storia del Giro d’Italia. A issare la bandiera del Pirata sulle vette dell’Abruzzo aquilano, fu l’indimenticato Marco Pantani. Un’autentica impresa, sotto il diluvio del Gran Sasso, dopo la partenza del mattino da Pescara. Proprio dalla città adriatica aveva cominciato a cadere una pioggia torrenziale, che non frenò la corsa di Pantani in sella alla sua bicicletta. L’Abruzzo non ha mai dimenticato Marco e su uno dei muri dell’ostello “Lo Zio” il più alto d’Europa con i suoi 2115 metri sul livello del mare, è riportata una delle frasi più iconiche del Pirata. “Inutile avere una bici leggerissima, se ti porti nell’anima un corpo che pesa come un macigno”. Poche parole ma molto significative per spiegare la vita, le vittorie e la caduta di uno dei ciclisti più amati di sempre.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *