Premio letterario “I mille volti della violenza”: 120 le opere in concorso

Tempo di bilanci per il premio letterario Emily I mille volti della violenza: 120 le opere in concorso arrivate da tutta Italia e anche dall’estero.
«Ginevra, Elena, Anna, Emily, Frances, Rebecca, Medea, Raffaele, Laura, Dea, Mirella, Lidia, Agua Ploma, Sonia, Giada, Chantal… E ancora Gemma, Tony, Mirella, Giuliana, Caterina, Dario, Cettina, Mariella, Maria Inez, Joe, Ann, Charles, William, nome dopo nome l’elenco continua, ancora e ancora, dietro ognuno di essi si celano uno e tanti volti di vittime, volti di violenza. Quei volti che, grazie alla penna e al cuore di autori e autrici, hanno preso vita e voce tra le pagine dei 120 libri arrivati nella biblioteca comunale di Cupello per partecipare alla prima edizione di un concorso letterario rivelatosi di grande impatto», commentano gli organizzatori.

Grande la soddisfazione del comitato direttivo composto da Teresa Maria Di Santo (presidente), Paola Radaelli (vicepresidente), Giuliana Chioli (vicepresidente), Giovanna Palladino (tesoriere), Virginio Di Pierro (direttore artistico), Concetta Di Pietro (segretaria), Valentina Jannacone (responsabile della comunicazione), Marianna Forgione (addetto stampa), Filippo D’Angelo (consigliere) e Silvia Notaro (consigliere).

Il concorso è nato da un’intuizione di Teresa Maria Di Santo e Virginio Di Pierro con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto i giovani al tema della violenza, di qualsiasi genere e tipologia essa sia, e si configura come un ulteriore tassello che si aggiunge alle attività dell’associazione Emily Abruzzo (di cui Di Santo è Presidente), in collaborazione con Unione Nazionale Vittime. «Un tassello che attinge alla conoscenza e alla cultura, con la consapevolezza del valore del libro come strumento comunicativo di speranza, da riscoprire in un’era in cui prevale il digitale».

I libri in concorso

«Sebbene alla sua prima edizione, il premio letterario ha riscontrato un grande successo tra pubblico di scrittori e case editrici e ha risonanza nazionale – dice Di Santo a pochi giorni di distanza dalla chiusura delle iscrizioni – I 120 volumi in gara ne sono la prima e più immediata testimonianza. Non possiamo che esserne orgogliosi». Le case editrici sono uno degli indicatori del successo del premio: Mondadori, Piemme Laterza, De Agostini, Fandango Libri, Salani sono alcune di fama nazionale che partecipano con uno o più libri. Molti altri sono gli editori, indipendenti e non, che hanno risposto al bando pubblicato a inizio 2023: Nulla Die, Albatros Il filo, Nua, Il raggio verde, Golem, La mongolfiera, Armando editore, Bertoni, Tabula Fati, Guanda, Eretica Edizioni, Nutrimenti, Clavilux, L’Asino d’oro e tante altre.

«Ad accomunare tutti (scrittori, lettori, editori) un dato di fatto: la grande necessità da parte di molti, adulti e ragazzi, di parlare, di scrivere e di leggere di violenza. Motivo che trova e dà forza agli organizzatori per puntare sempre più in alto, facendo sì che il Premio Emily acquisti in un prossimo futuro, carattere davvero nazionale e itinerante».
Ora è iniziata la fase finale dell’iniziativa: lettura, analisi, riflessione e discussione che vedrà impegnata la giuria tecnica – composta da Luciano Del Plevignano, Cristina Greco, Katiuscia Palladino, Marilena Castrignanò, Roberta Boschetti e Candia Piedigrossi – nel decretare entro il 22 luglio i nomi degli 8 finalisti. Tra questi verranno poi scelti i primi tre classificati che saranno eletti e premiati la sera del 12 agosto in occasione della cerimonia di premiazione in programma a Cupello, in piazza Garibaldi.

La serata finale, durante la quale sarà premiato anche il primo classificato eletto dalla giuria dei ragazzi, sarà contornata da una serie di eventi culturali sul tema della violenza e sarà «una grande festa che coinvolgerà direttivo, giuria, autori, lettori, case editrici», come spiegato da Di Pierro.
Nell’attesa di ulteriori sviluppi a livello nazionale, non mancano le iniziative a livello locale. Direttivo e giuria sono alle prese con l’organizzazione del secondo Caffè Letterario Emily che, dopo il successo del primo, sembra avere tutte le carte in regola per segnare un altro gran bel goal alla violenza nel segno della lettura e della scrittura.

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