Quel che rimane del cantiere degli anni Ottanta nessuno lo tocca. Almeno all’apparenza. Quest’area recintata ai margini di via Martiri Istriani, a Vasto Marina, non è solo invasa dalla vegetazione, ma è anche un ricettacolo di rifiuti.
Rimangono ancora i casotti in prefabbricato e qualche cumulo di pietrisco: è quello che si vede sotto la coltre di erba, rovi e immondizia. Dall’altra parte della strada c’è la parete della galleria da quasi sette chilometri che si snoda nel sottosuolo di Vasto. La costruzione cominciò alla fine degli anni Ottanta e terminò nel 2004. Nel frattempo, però, le norme di sicurezza erano cambiate. Di conseguenza, in una prima fase, il tunnel fu percorribile dai treni in un solo senso di marcia, quindi servirono ulteriori lavori per far passare i convogli in entrambe le direttrici.
Alcune strutture del cantiere sono state mantenute lì per anni. Qualcuna è stata rimossa, le ultime restano ancora lì. A distanza di quasi vent’anni. Intanto mani ignote hanno aperto un varco nella rete di recinzione. Il vecchio deposito e gli scheletri degli uffici di direzione dei lavori sono ormai bivacchi notturni.
in via del porto c’e’ un’area di 10.000 metri sempre della ex FIORONI ugualmente abbandonata e nel piu’ totale degrado