Lupi veri e presunti, come distinguerli. «Adottare i giusti comportamenti per evitare problemi»

Con cadenza quotidiana si rincorrono gli avvistamenti: il proverbiale al lupo al lupo! non fa differenze tra campagne, mare e centro abitato. La presenza di questo predatore, grazie a politiche di conservazione nei decenni passati, è aumentata facendosi registrare anche sulla costa in virtù della massiccia presenza di prede, i cinghiali.
Ma tra cani, cani randagi, ibridi e veri lupi riconoscere i singoli esemplari non è affatto cosa semplice (basti pensare che in alcuni casi la risposta può arrivare solo da analisi di laboratorio) e si rischia di alimentare una psicosi/avversione contro questo prezioso mammifero, oggi tra i simboli della nostra regione insieme all’orso.
Ne abbiamo parlato con Paolo Forconi, zoologo che sta collaborando al progetto della Riserva dei gessi frentani.

Paolo Forconi

È accaduto in passato che si scambiassero per lupi i cani lupo cecoslovacchi, razza nata da incroci, sfuggiti temporaneamente al controllo dei proprietari. Come si distinguono?
P.C.: I tratti distintivi sono innanzitutto le strisce nere sulle zampe anteriori, queste sono presenti nel lupo e non nel cane lupo cecoslovacco. Poi c’è una fascia bianca sulle spalle molto evidente nel cane, mentre nel lupo è appena accennata. In generale il cane lupo cecoslovacco ha una colorazione più chiara rispetto a quella del lupo e una coda più lunga.

Ci sono poi gli ibridi…
P.C.: Alcuni di questi sono abbastanza facili da riconoscere per il colore che non è quello tipico del lupo. Altri esemplari, dalla colorazione molto simile, si possono distinguere solo con un esame del dna.
C’è poi differenza anche tra i ibrido e ibrido, tra quelli selvatici e quelli domestici. Questi ultimi sono quelli creati dall’uomo che vengono allevati e quindi si comportano da animali domestici, sono veri e propri cani. Nell’altro caso, può accadere in natura che una femmina di lupo si accoppi con un cane. I cuccioli, quindi, che sono degli incroci e possono avere una colorazione diversa, vengono cresciuti e vivono in natura assumendo lo stesso comportamento dei lupi.

C’è da avere paura del lupo?
P.C.: Nel 99% dei casi il lupo ha paura dell’uomo perché è sempre stato perseguitato e ha imparato a temerlo. Quando sono in città o nelle zone costiere può però accadere che si abituino alla sua presenza non ritenendolo pericoloso. In questi casi potrebbero provare ad avvicinarsi. Ecco, bisognerebbe evitare che si avvicini a meno di venti metri. Quando scappa non ci sono problemi, ovviamente, ma se prova ad avvicinarsi è probabile che abbia un certo interesse; bisogna sempre ricordare che il lupo è un predatore abituato a predare qualsiasi animale. Se si avvicina potrebbe anche essere interessato al cane che portiamo a spasso. Se si avvicina così tanto, tra dieci e venti metri, bisogna provare a spaventarlo urlando e alzando le braccia. Non immaginando questa reazione da parte nostra, si spaventa e se ne va.

Un lupo (foto Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise)

Nei quartieri più periferici e nei comuni dell’entroterra si sono verificati attacchi notturni ai danni dei cani, qual rimedi adottare?
P.C.: I cani, soprattutto di notte, andrebbero tenuti in casa o all’interno di qualche struttura o recinto antilupo abbastanza alto. È importante evitare di lasciare rifiuti fuori dai cassonetti. I lupi, soprattutto nei paesi, possono passare di notte alla ricerca di cibo; se lo trovano, torneranno. Lo stesso discorso vale per le ciotole di cani e gatti che non dovrebbero contenere cibo di notte. Si tratta di adottare i comportamenti giusti per evitare che sorgano dei problemi.

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