C’è anche il Comune di Atessa a sollecitare l’Arap per risolvere la questione delle strade della Val di Sangro. Dopo della denuncia della Fiom, arriva anche la votazione unanime della mozione nel consiglio comunale di Atessa che chiede ad Arap «immediati interventi manutentivi per la sicurezza stradale, tutela della capacità produttiva e dell’occupazione» descrivendo una «situazione critica se non di degrado, risultato di anni di inerzia nella manutenzione e negli investimenti». Strade che versano in condizioni pessime, ai limiti della percorribilità con una illuminazione scarsa e addirittura assente per lunghi tratti fanno il paio ad intersezioni tra gli assi viari con incroci che presentano una pericolosità ed un rischio di incidenti che cresce in prossimità di alcuni snodi critiche come quello tra via Italia e via Genova, nei pressi dello stabilimento Honda, dove la frequenza di incidenti è altissima.
«L’amministrazione – si legge nella delibera del consiglio comunale – ha più volte portato all’attenzione di Arap, sia per iscritto con varie missive di sollecito che verbalmente, tutte le criticità del sistema viario, delle reti idriche e di illuminazione e la necessità di una soluzione definitiva ed efficace a ridurre, se non ad eliminare del tutto il pericolo e rischio di incidenti all’incrocio tra via Italia e via Genova con la realizzazione di una rotonda». E solo una immediata ed accurata programmazione dei necessari interventi di rimozione di tutti i pericoli e rischi stradali, di rifacimento della rete idrica e del manto degli assi viari, l’ammodernamento ed efficientamento dell’illuminazione potrebbe invertire la rotta ed evitare l’ulteriore degrado di una delle più importanti aree produttive del centro-sud Italia.
Ma nonostante tutte le promesse di Regione e di Arap, la situazione non fa che peggiorare. Per questo motivo il consiglio comunale di Atessa «denuncia il venir meno di Arap ai suoi compiti istituzionali. Ad essa si può imputare non solo e non tanto la mancata manutenzione dell’area dell’agglomerato industriale della Val di Sangro per quanto di competenza, già di per sé sufficiente ad una censura del suo (non) operato, ma la conseguente condotta negativa del dovere di favorire lo sviluppo e la valorizzazione delle aree produttive». Perciò i consiglieri comunali del comune sangrino danno mandato al sindaco di «rappresentare ai competenti organi di vertici regionali la censura di questo consiglio comunale sul (non) operato di Arap relativamente all’agglomerato industriale della Val di Sangro e le sue conseguenze negative, che hanno determinato una situazione di degrado ben lungi dal compito istituzionale di sviluppo e valorizzazione dell’area produttiva della Val di Sangro, e di richiedere anche e soprattutto alla stessa Arap ed alla Regione Abruzzo un puntuale cronoprogramma di tutti gli interventi che si ha intenzione di porre in essere nel breve e nel più lungo periodo, con le risorse programmate dalla stessa Regione, specificando i relativi termini di ultimazione dei lavori».