Natura, arte e volontariato alla scoperta del “Trabocco e della Grotta”

Si sono aperte questa mattina, sabato 25 marzo le Giornate di Primavera del Fondo Ambiente Italiano. Con trentadue beni visitabili in undici borghi, anche le delegazioni abruzzesi stanno dando il loro importante contributo per la perfetta riuscita del più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico della nostra penisola. La delegazione lancianese del Fai ha preparato per l’occasione sei itinerari strutturati con tre percorsi dedicati a Fossacesia e tre a Rocca San Giovanni.

Tra quelli dedicati ad uno dei borghi più belli d’Italia, merita attenzione il tour denominato “Il Trabocco e la Grotta” che grazie alla disponibilità dei volontari dell’ente ed alla professionalità delle guide naturalistiche del Club Alpino Italiano, porta alla scoperta o “riscoperta” di un patrimonio culturale ricco e variegato che va dal paesaggio, alla natura, passando per la storia, l’arte e quel sapere immateriale fatto di antichi valori e costumi spesso ereditati in famiglia e tramandati a voce. Questo è il caso delle famiglie di trabboccanti come quella di Rinaldo Verì che dalle loro antiche e sempre affascinanti macchine da pesca, come quella di Punta Tufano, tanto amate e decantate dal vate D’Annunzio, hanno raccontato del lavoro e della fatica che c’è dietro la nascita ma anche la valorizzazione enogastronomica e turistica di queste singolari strutture che hanno dato il nome al tratto di costa adriatica che va da San Salvo fino ad Ortona.

Durante la visita al trabocco Sasso della Cajana, il visitatore può svariare l’occhio sul bellissimo paesaggio marino ed al tempo stesso apprezzare l’arte e lo stile dell’artista Marco Pallini “Palmar” che nei suoi inconfondibili acquerelli, ha tante volte immortalato, orizzonti, onde, spiagge e sensazioni legate a questo pittoresco angolo delle frentania. Attiguo al trabocco c’è poi il meraviglioso Cristo degli Abissi, scultura bronzea del maestro Vito Pancella, realizzata nel 1994 una cui copia si trova immersa tra i flutti del mare di Vallevò. Il Cristo con le braccia allargate verso il mare ci spinge ad un momento di riflessione e di raccoglimento, indicandoci sia le profondità del mare che la salvezza futura nel Regno dei Cieli.

Lo spazio dell’arte non finisce qui perchè camminando ancora sulla Via Verde s’incontra la simbolica ed enigmatica Tartaruga Spiaggiata dello scultore africano Victor Fotso che installata su una roccia lambita dalle onde del mar Adriatico simboleggia un ponte di culture e porta sul suo carapace sia i simboli di Rocca San Giovanni che quelli del Camerun, terra natia del giovane scultore

Conclusa l’esperienza con un biotopo marino, a pochi passi dalla costa prendendo un piccolo sentiero lo scenario cambia radicalmente e tra boschi di Carpino, Castagno ed Acero e tra piante di Bucaneve e Anemone ci si ritrova nella Riserva Naturale Regionale “Grotta delle Farfalle”, istituita nel 2007. Tra queste verdi e fresche valli trovano ospitalità anche specie animali come la Salamandra dagli occhiali e la Rana appenninica. Il Fosso delle Farfalle, parte superstite della grotta oggi scomparsa, segna il confine comunale tra i due territori di Rocca San Giovanni e San Vito, racchiude uno scrigno inaspettato di bellezze e valori naturali meritevoli di tutela. Particolare è la storia stessa del suo nome che ha una duplice origine: la prima vuole che agli antichi abitanti di queste zone la grotta ricordasse il profilo della ali di una farfalla, la seconda più biologica è legata al fatto che qui trovano riparo e nutrimenti sia questi graziosi animali che i loro “parenti” notturni come le falene.

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