L’antica ancora di Punta Aderci affidata dai carabinieri al Museo d’Avalos: due ipotesi sull’origine

Affidata al Museo civico di Vasto l’antica ancora trovata la scorsa estate sulla riva della Riserva naturale di Punta Aderci. Due le ipotesi sulla sua origine: epoca neolitica o romana. Per chiarirlo serviranno ulteriori studi, di cui si occuperà la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio.

«I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di L’Aquila, il 14 marzo 2023, hanno restituito al Museo Civico di Vasto, ospitato presso il Palazzo d’Avalos, un’ancora in pietra con concrezioni marine di forma triangolare e del peso di circa 26 chilogrammi», si legge in una nota del comandante, capitano Manuel Curreri.

«La collocazione del bene presso quel polo museale è stata individuata dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Chieti e
Pescara. L’ancora è stata rinvenuta fortuitamente la scorsa estate dal presidente dell’Archeoclub di Lanciano sul bagnasciuga della spiaggia di Punta Aderci ed è stata prontamente consegnata ai carabinieri del Nucleo Tpc di L’Aquila dopo aver informato la competente Soprintendenza».

A trovarla era stato Umberto Nasuti, che aveva subito segnalato il ritrovamento alle autorità.

«Il manufatto ritrovato, molto probabilmente, è connesso alla presenza in epoca romana di un porto commerciale presente in Vasto Marina, o all’insediamento di epoca neolitica accertato su quel litorale presso la località di Torre Siniello. Lo stesso sarà oggetto di ulteriori studi e verifiche da parte della locale Soprintendenza, e sarà fruibile all’intera collettività di quella zona di cui ne rappresenta parte della sua storia.

Giova precisare che chiunque ritrovi fortuitamente dei beni culturali, ovvero cose che presentano un interesse storico, artistico, archeologico o etnoantropologico, deve denunciarne, entro le 24 ore successive, il rinvenimento al soprintendente, al sindaco o all’autorità di pubblica sicurezza, così come è previsto dell’articolo 90 del Codice dei beni culturali e del paesaggio».

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