Accusa di maltrattamenti, la sentenza della Corte d’appello: multa da 1500 euro

Una multa da 1500 euro. È la sanzione pecuniaria stabilita dalla Corte d’appello dell’Aquila nei confronti di un trentenne del vastese riguardo alle accuse di maltrattamenti ai danni della compagna. Una vicenda giudiziaria in corso da sette anni che probabilmente finirà in Cassazione. In primo grado il giovane era stato condannato a cinque mesi di reclusione.

La Corte d’appello dell’Aquila

I fatti risalgono al biennio 2014-2016. L’uomo convive con la sua compagna, che rimane incinta e partorisce, ma i rapporti non sono dei migliori. Il 6 gennaio 2016 la ragazza decide di andarsene di casa e di tornare a vivere con i genitori, che proprio quel giorno chiamano i carabinieri per denunciare presunti maltrattamenti ai danni della loro figlia. Con la pandemia di mezzo, ci vogliono cinque anni per arrivare alla sentenza di primo grado. La pubblica accusa chiede quattro anni di reclusione, il giudice monocratico condanna l’imputato a cinque mesi.

L’avvocato difensore, Francesco Bitritto, propone appello. Nella sentenza di oggi, i giudici del capoluogo, riformando il verdetto di primo grado, stabiliscono una riduzione di pena: non più la reclusione, ma la sola multa da 1500 euro.

«Per due anni – commenta l’avvocato Bitritto – il mio assistito non ha potuto vedere sua figlia, anni che non potrà mai recuperare e che gli hanno causato ripercusioni psicologiche. Non c’è stata – afferma il legale – nessuna vessazione, umiliazione, minaccia, offesa, intimidazione e nessuna soggezione psicologica è stata posta in essere dal mio assistito. Attendiamo le motivazioni per valutare l’ulteriore ricorso per Cassazione».

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