Otto anni fa la frana nel canile, oggi tutto è come allora

Sono trascorsi otto anni da quel 6 marzo 2015, quando una frana colpì il canile di Lanciano di Villa Martelli e, tranne qualche intervento spot, nulla è cambiato. «La situazione è sempre la stessa», dicono dal canile e nonostante qualche lavoro di sistemazione, drenaggio o potatura, il rifugio comunale è sempre lo stesso. Con un’associazione, Quattrozampe Lanciano, che si occupa della struttura e dei suoi inquilini in modo amorevole e costante nonostante le difficoltà, ma con una collina che guarda e minaccia pericolosamente il canile ogni volta che arriva il maltempo, che sia pioggia, neve o anche una semplice folata di vento.

La frana del 2015

Nel 2015, dopo una forte ondata di maltempo, nella notte del 6 marzo, parte di quella collina con detriti, fango ed un albero di dimensioni considerevoli, è venuta giù abbattendosi direttamente sulle cucce dei cani, di fatto, uccidendone uno. Il povero Topolino, in gabbia, non riuscì a salvarsi. Nei giorni precedenti l’allerta per l’altra ala del canile, rimasta intatta, ma tante rassicurazioni su quella parte di collina che invece venne giù. Da allora tante richieste, anche urlate, a cui sono corrisposte tante promesse, sempre disattese.

«Quel luogo, diciamocelo chiaramente, è inadatto per un canile perché il terreno è franoso e la zona è insalubre, per animali e volontari – dice l’assessore alla Tutela animali, Maria Ida Troilo -. L’ideale sarebbe spostare il rifugio altrove, ma al momento mancano i fondi. Il Governo aveva stanziato circa 10 milioni di euro per Ambiente e Tutela Animali nella primavera del 2021 ma la precedente amministrazione decise di non partecipare al bando – spiega Trolio -. Oggi possiamo solo sperare in un rifinanziamento».

La nuova area, anche se non è dato sapere con precisione quale sia, sarebbe già stata individuata dall’assessore e sarebbe «una location bella e piena di luce». «Le spese maggiori – chiarisce l’assessore Troilio – sarebbero per tutti quegli oneri di sicurezza che impone che la legge e sostanzialmente quelli legati al trasloco, visto che gabbie, strutture e cucce ci sono già. Con centomila euro dovremmo farcela. Speriamo di trovare il finanziamento adatto».

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