«Non accontentatevi mai e abbiate la forza di cambiare il vostro destino»

Una mattina diversa, momentaneamente lontana dai banchi di scuola, ma non per questo meno formativa…anzi. Incontri come quello che questa mattina, giovedì 2 marzo, gli studenti del Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Lanciano hanno avuto con la giornalista Federica Angeli sono senza dubbio più importanti di una qualsivoglia lezione, perchè è dalla testimonianza, dal vissuto e da modelli positivi che le giovani donne e uomini di oggi potranno un domani dare vita ad una società diversa e speriamo migliore.

Sono stati tanti gli argomenti e le tematiche che Federica Angeli, una delle giornaliste più note in Italia per il suo lavoro instancabile nello smascherare nelle inchieste gli illeciti delle organizzazioni criminali, ha toccato dinanzi alla platea gremita dell’aula magna e la presentazione del suo ultimo libro “40 secondi” dedicato alla tragedia di Colleferro ed alla morte del giovane Willy Monteiro è stata solo la “scusa” per arrivare al cuore ed alla mente degli studenti, spingendoli a riflettere sulla criminalità, la Mafia ed i tanti mali di una società moderna che non è però condannata ma può e deve rialzare la testa dinanzi alla violenza, alla cattiveria ed all’omertà.

«Il consiglio più grande che mi sento di darvi – ha affermato la Angeli durante il suo intervento agli studenti – è quello di scegliere nella vita da che parte stare: scegliete chi volete essere, portate avanti le vostre idee ed il vostro pensiero con orgoglio e senza mai piegare la testa. Tra i tanti esempi che potrei farvi ci sono Falcone, Borsellino e altri ma è forse la figura di Peppino Impastato quella che sento più vicina, la storia di un giovane uomo che non ha “subito il fascino del male”, che non si è accontentato mai, si è fatto delle domande ed ha cambiato con il suo esempio, e purtroppo anche con il sacrificio, la società siciliana degli anni ’70».

La Angeli ha parlato della sua esperienza sul campo, del giornalismo d’inchiesta e della sua esperienza da infiltrata nel clan Fasciani di Ostia, della collusione che purtroppo esiste tra Stato, politica ed organizzazioni criminali e di una vita difficile che nonostante la paura, le minacce fisiche ricevute da lei e dalla sua famiglia, l’hanno sempre spinta ad andare avanti ed a denunciare senza fare finta che il crimine sia normale e che lo si debba per forza subire e tollerare.

«Denunciare – ha sottolineato la Angeli – è l’arma più forte che abbiamo perchè solo così possiamo cambiare il domani e sperare che questo sia migliore». Tra le tante domande che gli studenti le hanno rivolto, molte sono state incentrate sulla sua “vita particolare” visto che dal 2013 a causa delle minacce dei clan Spada e Fasciani la giornalista è sotto scorta. «La mia esistenza – ha spiegato la ospite – da ormai dieci anni è fortemente limitata: non posso guidare la macchina da sola, fare un viaggio o anche andarmene a passeggio sul lungo mare e fare tanti piccoli, grandi gesti che per le altre persone sono normali e rappresentano la quotidianità: la libertà è un bene prezioso che non si vede, non si può toccare e troppo spesso ci accordiamo del suo valore solo quando non l’abbiamo più. La mia vita e quella di tutta la mia famiglia è continuamente controllata e protetta, non esiste improvvisazione ed ogni minimo gesto dev’essere precedentemente concordato e pianificato. Ringrazio gli uomini della Guardia di Finanza che mi seguono, mi tutelano e mi comprendono. Pur nell’impossibilità di pensare a lungo termine, se potessi tornare indietro rifarei ogni singolo passo».

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