«A Vasto per qualche scazzottata di pochi si nega l’intrattenimento per tutti»

«Sabato scorso, dopo un aperitivo in un bar della piazza ho pensato: “Vasto, città di arte cultura e turismo, ora ne approfitto per chiedere una data per un live con il mio gruppo”. Il ragazzo dietro al bancone con un’aria abbastanza affranta mi ha risposto: “Eh… volentieri ma non possiamo perché dopo le risse di ottobre il sindaco ha bloccato le serate in piazza organizzate dalle attività”». Inizia così la lettera aperta che il musicista vastese Andrea Ianez rivolge al sindaco di Vasto, Francesco Menna.

«Alle scorse elezioni mi sono candidato come consigliere in appoggio a Menna e sentirmi dire che la persona per quale nel mio piccolo mi sono esposto, al posto di cercare una soluzione al problema, se di problema si può parlare, se ne stia lavando le mani con un divieto, oltre ad una profonda delusione mi ha spinto a chiedere delucidazioni in merito.

Mi è stato poi riferito da un amico e consigliere comunale che: “Dal 2013, a seguito di una normativa, vige un’ordinanza che dal 01/10 al 31/05 non consente eventi musicali all’aperto”.

Dato che suono da più di vent’anni e non avevo mai sentito di questa normativa nazionale ma solo di ordinanze regionali e comunali riguardo ad eventi svolti nei limiti degli orari consentiti non mi sono fidato e ho chiamato la Siae per qualche informazione in più. Anche loro sono caduti dalle nuvole dicendo che non conoscono alcuna normativa nazionale del genere.

Spero che invece ci sia questa normativa perché sarebbe triste oltre che deludente scoprire che il sindaco, l’amministrazione di un paese non è in grado di gestire problematiche purtroppo abbastanza comuni. La storia ci insegna che i divieti sono un modo per non assumersi responsabilità, per evitare di affrontare la questione a discapito, nello specifico: dell’aggregazione, degli esercenti, dei musicisti locali, dell’intrattenimento, della cultura e del benessere di una cittadina come Vasto.

Chiedo quindi al sindaco Francesco Menna di chiarire se ha messo al bando gli eventi perché non è in grado di affrontare delle “scazzottate tra ragazzi” in un paese fondamentalmente tranquillo, mettendo in forte dubbio le capacità sue e di tutta la giunta o se davvero c’è una normativa nazionale che vieta gli eventi all’aperto dal primo ottobre a maggio e come mai, anche se ci fosse, si è ricordato proprio ora di una normativa che sarebbe comunque assurda? Anche prima della pandemia si suonava in piazza fino a che il clima lo permetteva, quindi neanche le varie ordinanze destabilizzanti conseguenti al Covid sono una scusa valida. Questo inverno abbastanza mite avrebbe permesso tante belle serate di musica».

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