Videosorveglianza nelle contrade, raccolte quasi 800 firme

Sono 785 le firme raccolta dalla petizione ideata da Progetto Lanciano per chiedere al Comune di Lanciano l’installazione delle telecamere di sicurezza nella contrade della città. La richiesta, già inoltrata al sindaco Paolini e sottoscritta da Carlo Orecchioni, Gabriele Paolucci ed Arturo Di Corinto arriva in seguito ad alcuni episodi di cronaca avvenuti nei mesi scorsi in numerose abitazioni delle contrade. «Noi di Progetto Lanciano – si legge nella nota – abbiamo deciso di prendere “carta e penna” per promuovere una raccolta firme: siamo certi che, parlando nell’interesse collettivo di una comunità si possa raggiungere ad un risultato importante. La raccolta firme è stata molto sentita dagli abitanti delle contrade e non solo, e pur basandosi esclusivamente sul passaparola ed in maniera informale, si sono comunque raccolte oltre 785 firme, a dimostrazione di quanto sia delicato questo tema e di quanto si avverta la necessità, nelle nostre contrade, di una maggiore sensazione di sicurezza che senz’altro, con l’installazione delle telecamere, sarebbe maggiormente percepita».

Secondo Progetto Lanciano la presenza delle telecamere, la loro istallazione ed il collegamento con le forze dell’ordine, rappresenterebbero un deterrente contro gli atti criminosi, ed uno strumento particolarmente utile alle indagini in caso di furti o altri episodi delinquenziali che si
dovessero registrare. L’iniziativa, particolarmente sentita da Gabriele Paolucci, già consigliere comunale e consigliere provinciale fino all’ottobre 2021, ha riguardato al momento le frazioni di Iconicella, Re di Coppe, Villa Stanazzo e Villa Andreoli. «Molti residenti mi hanno manifestato di avvertire scarsa attenzione in termini di sicurezza da parte dell’amministrazione comunale e si sono rivolti a me per promuovere iniziative a tutela delle nostre contrade e dei loro abitanti. Ho raccolto così le preoccupazioni di numerosi abitanti di queste zone, preoccupati giustamente dai numerosi e spaventosi episodi subiti».

«L’idea – sottolinea Carlo Orecchioni – è di allargare la raccolta anche alle altre contrade che, in un modo o nell’altro, vivono le stesse difficoltà e le medesime sensazioni di paura spesso ci si lamenta di episodi che sono capitati in pieno centro e si può quindi immaginare come possano sentirsi coloro che abitano invece nelle periferie, nelle vie meno battute e controllate dalle forze dell’ordine, ed in frazioni che si trovano agli ingressi della città, zone anche totalmente prive di telecamere».

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