Case popolari di Punta Penna, non c’è pace per gli evacuati: tanti problemi negli alloggi provvisori

La vecchia casa è da demolire e ricostruire, quella provvisoria lascia molto a desiderare . Non c’è pace per gli inquilini delle case popolari di Punta Penna. Protesta R.B., che risiedeva con la sua famiglia nel palazzo al numero civico 17 di via di Pennaluce. Si tratta dell’ultimo edificio, quello all’estremità del promontorio affacciato sul porto di Vasto: è lo stabile sgomberato a gennaio perché pericolante. I garage sono stati murati, il caseggiato è stato recintato in attesa dell’abbattimento.

Il garage dell’edificio

La sistemazione provvisoria è distante una ventina di metri: la palazzina contrassegnata dai numeri civici 5 e 11, «un alloggio assegnato – racconta – alla mia famiglia un anno e mezzo prima dell’evacuazione del condominio in cui vivevamo. Abbiamo trovato il nostro nuovo appartamento in condizioni pietose. Finalmente, dopo tanti solleciti, ora sono in corso i lavori commissionati dall’Ater», l’azienda regionale che gestisce l’edilizia residenziale pubblica. Lo stabile ospita otto alloggi, sette dei quali attualmente abitati. «Ma abbiamo trovato il garage al piano terra pieno di spazzatura e di topi enormi. Mio marito lo ha in parte ripulito, ottenendo anche l’intervento di un camion della Pulchra. Però c’è ancora una montagna di rifiuti. Chiederò alla Asl di venire a constatare la situazione. Insieme ad altre tre famiglie, abbiamo scritto all’Ater perché la scalinata interna è sempre sporca, tant’è che l’ho io per due martedì di fila. Inoltre i citofoni non funzionano e il portone è rotto. Fino ad ora, dall’ Ater nessuna risposta».

Nei giorni scorsi la protesta di altri residenti dello stesso condominio, dove gli abitanti chiedono controlli e hanno paura che il problema sia strutturale.

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