Massoneria a Chieti, monsignor Forte condanna l’iniziativa pubblica

La Chiesa cattolica condanna la massoneria. Per i cattolici l’iscrizione alle logge è vietata. Lo ribadisce l’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, dopo il convegno dal titolo “Francesco d’Assisi: misticismo o esoterismo?”, organizzato a dicembre dalla Sovrana loggia Araba Fenice di Chieti, la cui sede è stata danneggiata il 25 gennaio con un colpo di arma da fuoco sulla vetrata.

«Poiché sono state prese iniziative pubbliche da parte di circoli massonici nel territorio dell’arcidiocesi», monsignor Forte ritiene «opportuno ricordare la posizione della Chiesa nei riguardi della massoneria». Il presule cita il canone 1374 del codice di diritto canonico così com’è stato interpretato il 26 novembre 1983 dalla Congregazione per la dottrina della fede, presieduta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger

Bruno Forte

Monsignor Forte afferma che «è stato chiesto se sia mutato il giudizio del Chiesa nei confronti della massoneria per il fatto che nel nuovo codice di diritto canonico essa non viene espressamente menzionata come nel codice anteriore. Questa Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non menzionate in quanto comprese in categorie più ampie. Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita». Lancia un monito ricordando che «i fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla santa comunione. Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra».

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