Dalla Banca della Terra a quella delle case abbandonate. È questa l’idea che l’amministrazione comunale sta pensando di mettere in atto dopo le numerose richieste arrivate per essere inseriti nell’inventario pubblico dei terreni abbandonati o incolti, pubblici e/o privati, al fine del loro recupero ad uso produttivo agricolo.
«È un progetto a cui teniamo molto – spiega l’assessore al Patrimonio, Graziella Di Campli – perché, proprio grazie ad una nuova riscoperta del legame con la terra, si stanno scoprendo nuove opportunità di lavoro per i più giovani e le tante richieste arrivare ci dimostrano che il mondo va in questa direzione. Il prossimo step sarà proprio la creazione di una banca dati di tutte le case in disuso e abbandonate che possano aprire nuovi orizzonti e fare una sorta di censimento di tutto ciò che lasciato nell’incuria e invece, anche con poco, potrebbe tornare a nuova vita».
Intanto è ancora possibile iscrivere i propri terreni alla Banca della Terra d’Abruzzo, compilando entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso, la domanda di adesione sulla piattaforma on line. L’Istanza dovrà contenere la descrizione del bene (ubicazione, accessibilità, stato dei luoghi), gli estremi catastali, il periodo di disponibilità dell’affitto e il canone di affitto richiesto. L’avviso è visibile e pubblicato nell’Albo Pretorio e sul sito web del Comune.