«Nel momento in cui ci sono risorse attribuite a un territorio, queste vanno spese e non rimandate indietro». Lo ha detto Etelwardo Sigismondi, senatore di Fratelli d’Italia, nell’11ª puntata di Parla Chiaro, il format di attualità, politica e approfondimento di Chiaro Quotidiano. Stasera alle 19 la puntata integrale sulla home page del sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Chiaro Quotidiano.
«Durante il periodo di emergenza Covid, il cosiddetto accordo Provenzano (dal nome dell’allora ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, n.d.r.), stabilì che quei lavori che non fossero stati realizzati avrebbero potuto essere definanziati per coprire le spese Covid, però nel contempo sarebbero stati lasciati i soldi per la progettazione. La statale 16 si trova proprio in questa situazione: ci sono i soldi per la progettazione e, nel momento in cui ci sarà la progettazione definitiva, l’opera verrà rifinanziata. Però bisogna arrivare alla definizione del progetto, sul quale da anni si discute senza arrivare a una conclusione. L’amministrazione comunale di Vasto e il Pd non hanno avuto una posizione lineare in questi anni. Il tracciato con viadotti, ponti e gallerie è nato quando il Pd era al governo col ministro Delrio e alla Regione con D’Alfonso, alla Provincia con Pupillo e a Vasto c’era già sindaco Menna. Quindi quel progetto nasce in un contesto in cui governava il Pd a tutti i livelli ed è stato ereditato dalla Giunta Marsilio. Invece nel governo regionale di centrodestra presieduto da Gianni Chiodi si lavorava sul percorso lungo. La proposta di buon senso della Regione, pur di non perdere gli 87 milioni, è stata quella dire: lasciamo invariato il tratto nord mettendo in sicurezza lattuale tracciato, invece cerchiamo di sfruttare questi finanziamenti per il lato sud per togliere la statale 16 dal centro abitato di San Salvo e da una zona in cui ci sono stati tanti incidenti gravi. Nel momento in cui l’amministrazione comunale di Vasto era incapace di fare una proposta, il rischio era quello di rimandare indietro tutti i soldi che erano stati destinati al nostro territorio».
