“Il silenzio dell’anima”: gli studenti del Mattei portano in scena le Shoah della modernità

Attraversa ottant’anni di storia Il silenzio dell’anima, spettacolo teatrale dell’IIS Mattei per il Giorno della Memoria. Un progetto, ideato dai docenti Paola Cerella, Mirko Menna, Nicola Menna e Laura Oliva che ha portato gli studenti a ripercorrere e portare in scena al Teatro Madonna dell’Asilo le «diverse Shoah presenti nel mondo di oggi». Dal diario di Etty Hilesum ai ritratti dei tiranni di oggi, gli studenti dell’istituto vastese hanno rielaborato testi, brani, testimonianze, video, conducendo gli spettatori in un percorso segnato dai momenti drammatici a cavallo tra due secoli. Ad aprire il video di Enrico Gualterio, Guerre. Poi in scena la danza con la coreografia di Giampaola Bellafronte e anche il violino di Domenico Mancini. Ad impreziosire le scene i costumi curati da Maria Scarano di Polvere di Stelle.

«Si parte ricordando quando tutto è iniziato: correva l’anno 1933 e presto il mondo sarebbe stato insanguinato dalla seconda guerra mondiale – spiegano i docenti – . La domanda a cui rispondere è secca: L’essere è umano?. Ci si rende conto che il passato non ha saputo mitigare il pensiero dell’uomo: dittatura, guerra, immigrazione sono momenti reali e si scagliano prepotentemente nell’immaginario della modernità. Sembra che l’essere umano abbia perso la sua umanità, la capacità di visione, la percezione dell’altro come parte di un uno».

Il silenzio dell’anima è un lavoro corale, che coinvolge decine di studenti del Mattei che, guidati dai loro docenti, si sono messi alla prova come attori, coreografi e ballerini, cantanti e musicisti, comunicatori e social media manager, sceneggiatori, grafici e videomaker. Questa mattina, al debutto, hanno partecipato anche gli assessori Nicola Della Gatta e Anna Bosco che, al termine dello spettacolo, hanno espresso apprezzamento per il lavoro di ricerca e trasmissione della memoria. Per i quattro docenti che hanno curato il progetto era importante avere lo sguardo ad una narrazione della Shoah che non si limitasse solo alle vicende della seconda guerra mondiale ma che riuscisse a ripercorrere le vicende drammatiche che, ancora oggi, segnano l’umanità. Lo spettacolo, riproposto in altri tre appuntamenti, già sold out, ha l’obiettivo di «raggiungere la profondità dei cuori di ognuno per lasciarci un messaggio di speranza indelebile».

Il silenzio dell'anima

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