Non ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari. Rimane in carcere l’uomo arrestato due giorni fa dalla polizia perché accusato di aver piazzato un ordigno incendiario sotto l’auto di una donna in via Conti Ricci, una delle strade più trafficate di Vasto.
Ieri mattina l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Torre Sinello. Difeso dall’avvocata Donatella Monaco, l’indagato è comparso dinanzi al gip del Tribunale di Vasto, Elisa Ciabattoni. L’udienza è durata pochi minuti, perché l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Rimane in custodia cautelare in carcere, mentre la difesa valuta il ricorso al Tribunale del Riesame dell’Aquila. Per chiedere la remissione in libertà, la legale sta compiendo indagini difensive. Pur non avendo risposto al giudice, l’arrestato, tramite la difesa, nega di aver commesso i reati che gli vengono addebitati. Deve rispondere di tentato incendio, detenzione e porto abusivo di un ordigno esplosivo di tipo incendiario e atti persecutori. Negli anni Novanta era stato condannato per omicidio scontando una pena poco inferiore a vent’anni di reclusione.
Il movente del gesto che ha scosso la calma piatta di domenica 15 gennaio sarebbe passionale. Le avances dell’indagato sarebbero state respinte dalla donna e lui avrebbe reagito con comportamenti invasivi fino a confezionare la bomba e sistemarla vicino alla vettura della vittima: questa la ricostruzione dei fatti operata dal vice questore aggiunto Fabio Capaldo in un comunicato diramato dopo l’arresto eseguito dagli agenti del Commissariato di via Bachelet su ordine di custodia cautelare emesso dal gip su rischiesta del pm che coordina l’indagine, il sostituto procuratore Vincenzo Chirico.
Tramite l’avvocato Rosario Di Giacomo, la donna ha dichiarato che per lei l’arresto è la fine di un incubo: