«Uso disinibito di denaro pubblico», la minoranza accusa giunta Paolini e Regione Abruzzo

È firmata da tutti i consiglieri di minoranza di Lanciano la lettera in cui si accusa la giunta Paolini di «uso disinvolto di denaro pubblico» con riferimento ai finanziamenti arrivati dalla Regione Abruzzo «a beneficio di associazioni di riferimento di consiglieri comunali, notabili ed elettori da ricompensare, senza alcun senso del pudore», si legge nella nota del centrosinistra.

«Nei giorni scorsi, in conferenza stampa, rappresentanti istituzionali dell’attuale destra lancianese ex moderati ed ora disinibiti nell’utilizzo dei termini, hanno definito “una banda” i rappresentanti dell’attuale minoranza con riferimento alle precedenti responsabilità amministrative – dicono i consiglieri -: mentre parlavano di “banda Pupillo” annunciavano, a pioggia, decine di micro-contributi elettorali elargiti in modo clientelare, senza alcun imbarazzo o vergogna. Altro che banda, qui si sta costruendo un nuovo sistema Paolini, sostenuto dalla Lega. Un utilizzo spregiudicato del potere con decine di destinatari, senza alcuna progettualità dietro e senza alcun criterio che configura un latente tentativo di scambio politico, utilizzando anche l’alibi del Covid che vale per assegnare contributi a destinatari anche fin troppo vicini e senza pubblica utilità e non vale per tenere aperto il centro vaccinale a Lanciano che manca da 15 mesi. “Non tutto ciò che è lecito è opportuno” – prosegue la nota -, recitavano, anni fa, amministratori dell’attuale giunta Paolini. Attenderanno vicinanza e sostegno, invano, decine di associazioni culturali, sportive e di contrada che non beneficeranno di questo sistema così spudorato».

Dall’ultimo bilancio regionale di Marsilio e dall’amministrazione Paolini, la minoranza dice che si sarebbe aspettata risposte forti su dissesto idrogeologico, Torri Montanare, Parco Diocleziano, ex tracciato ferroviario o investimenti per rendere più funzionale Villa delle Rose.

«Allo smemorato sindaco di Lanciano ricordiamo che il centrosinistra regionale con il Masterplan e non con il libro maestro del contributo sbandierato spudoratamente dal centrodestra diede risposte collettive su grandi questioni – dicono ancora i consiglieri -: dissesto in contrada Santa Giusta, via del Mare, distinti dello stadio Biondi, Villa delle Rose, porta San Biagio, autostazione di piazza Memmo che deve essere terminata, fino al più grande investimento in milioni di euro fatto per iniziare la sistemazione delle disastrate strade provinciali e – conclude la nota – sulle quali non si è avuta nessuna risposta dalla regione di Marsilio».

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