La firma del nuovo statuto del Civeta per la trasformazione in società è da rinviare. Ne sono convinti i sindaci di cinque comuni consorziati – Filippo Marinucci (Casalbordino), Catia Di Fabio (Monteodorisio), Nicola Di Carlo (Pollutri), Emanuela De Nicolis (San Salvo) e Mimmo Budano (Villalfonsina) – che hanno inviato una lettera al commissario Enzo De Vincentiis e, per conoscenza, al presidente della Regione Marco Marsilio, all’assessore Nicola Campitelli, ai primi cittadini degli altri tre Comuni fondatori – Graziana Di Florio (Cupello), Francesco Menna (Vasto) e Daniele Carlucci (Scerni) – e ad Arturo Scopino, commissario della comunità montana Medio e Alto Vastese.
Con la missiva i rappresentanti dei cinque Comuni chiedono di spostare la data della sottoscrizione dello statuto a non prima del 20 dicembre ricordando che per la trasformazione in srl c’è bisogno della maggioranza dei voti lasciando intendere che se la richiesta non venisse accettata, l’iter burocratico troverebbe comunque un ostacolo insormontabile.
In alcuni di questi Comuni sono stati fissati i consigli comunali straordinari da tenersi nei prossimi giorni per votare proprio il nuovo statuto. Tra questi c’è anche San Salvo, il cui presidente del consiglio comunale Tiziana Magnacca, ha convocato in seduta straordinaria l’assise civica per martedì prossimo, 29 novembre. A Vasto si terrà invece il giorno prima.
Il commissario De Vincentiis aveva fissato la sottoscrizione del nuovo statuto al prossimo 2 dicembre. Le contestazioni sono cinque e riguardano aspetti tecnici nella gestione della futura società. «Anzitutto, da una prima lettura, lo statuto proposto pare non rispondere appieno al Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP) – si legge – Si suggerisce di modificare l’articolo 11 “Competenza dell’assemblea e controllo analogo congiunto dei soci affidanti” della bozza di statuto nella parte in cui disciplina il cd controllo analogo che, alla luce della evoluzione giurisprudenziale oramai consolidata e della posizione dell’Anac deve necessariamente prevedere meccanismi che consentano una “ingerenza/comando” sulle scelte del nuovo soggetto giuridico analoghe, appunto, a quelle che ciascun comune esercita nei confronti dei propri Uffici (a titolo solo esemplificativo un simile controllo potrà essere garantito da patti parasociali/previsione di comitati ristretti anche con diritto di veto sulle scelte della società che riguardano i singoli enti)».
Sotto la lente dei sindaci c’è anche il sistema di rappresentatività dei comuni soci che «alla luce dell’articolo 14 dello Statuto escluderebbe di fatto una parte degli enti ma soprattutto non garantirebbe l’esercizio del controllo congiunto. Si suggerisce di ripristinare l’articolo 3 dell’attuale Statuto che prevede la rappresentatività sia per quote che per teste». Altro punto critico è quello del sistema per la presentazione delle liste e per l’elezione del cda «che, nell’attuale versione, esclude la rappresentatività del maggior numero dei comuni soci. Si propone di eliminare le soglie di rappresentanza di capitale sociale per la presentazione delle liste e di applicare il metodo d’Hondt per l’elezione». Infine, i sindaci chiedono di cancellare il comma 4 dell’art. 18 (che però nella lettera non è meglio specificato).
Come detto, i cinque sindaci chiedono di far slittare la sottoscrizione a non prima del 20 dicembre. Non è escluso che sulla vicenda possa innescarsi un braccio di ferro tra i due gruppi di Comuni che rischia di lasciare il Civeta in un pericoloso stallo.
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