Chiara Palmieri, di Vasto, è ricercatrice all’Università di Brisbane, dove dirige la ricerca della School of veterinary. Scrive per Chiaro Quotidiano le sue Cartoline dall’Australia. Per raccontarci un luogo geograficamente lontano, ma idealmente vicino per migliaia di abruzzesi che dall’altra parte del mondo hanno i loro parenti, emigrati dall’Italia decenni fa o di recente per conquistare il loro futuro.
Una della scoperte più affascinanti quando si cammina per i quartieri di Brisbane è imbattersi nelle queenslanders, considerate un’icona dello stile architettonico australiano.
Case singole, nel loro stile classico in legno col tetto ondulato di metallo per resistere alle tempeste tropicali e la caratteristica veranda o, nelle rivisitazioni più moderne, hanno una particolarità: sono costruite su alte colonne o tronchi di legno, per cui a volte danno l’impressione di “galleggiare” sul terreno come palafitte! E c’è un motivo per questo: la parte “vuota” sottostante consente una maggiore ventilazione, protegge la struttura principale dalle termiti e altri insetti e permette il passaggio dell’acqua in caso di piogge eccessive o alluvioni.
Se sei abbastanza fortunato da possedere o ereditare una queenslander, soprattutto di vecchio stampo, devi anche sapere che c’è bisogno di tanto lavoro per poterla rinnovare, rispettando comunque l’eredità storica di queste costruzioni che tutti, gli australiani e non, amano.