Nuovi sviluppi dell’inchiesta antidroga Blu Marine III, scattata a gennaio nel Vastese. I provvedimenti giudiziari eseguiti stamattina colpiscono il patrimonio degli indagati.
Il blitz – Due bar sono stati sequestrati stamani a Vasto città e a Vasto Marina da carabinieri e finanzieri. Le misure di prevenzione sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, nell’ambito della maxi inchiesta antidroga Blu Marine III, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia.
I militari hanno posto sotto sequestro un bar di corso Mazzini, nel centro di Vasto, e uno sulla statale 16 a Vasto Marina. Oltre alle due attività, riconducibili a indagati, sono stati sequestrati anche conti correnti appartenenti ad alcune società con sede in provincia di Chieti. L’operazione è in corso.
Non sono gli unici locali ad oggetto del decreto firmato dal gip. Sigilli anche ad altri due bar, un autosalone, un negozio di frutta e verdura e una sala giochi, oltre a numerose automobili. Sono 12 i beni immobili sequestrati nel blitz.
L’inchiesta – A gennaio erano stati 20 gli arresti (18 in carcere e due ai domiciliari) eseguiti da 150 tra carabinieri e guardia di finanza con unità cinofile antidroga e antiesplosivo e un elicottero. Un dispiegamento di forze con cui i militari avevano dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta dei pm Michele Renzo e Stefano Gallo della Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila. Secondo gli inquirenti, San Salvo sarebbe stata al centro di una fitta rete di traffici di cocaina ed eroina gestiti da una presunta organizzazione criminale, che si sarebbe resa responsabile anche di diversi casi di estorsione. Attentati incendiari, violenze e intimidazioni con le armi erano, secondo gli investigatori, gli strumenti per convincere le vittime. Ad alcuni indagati viene anche contestata l’aggravante del metodo mafioso.
Nei giorni scorsi, il gip ha revocato gli arresti domiciliari per uno dei principali indagati, nei confronti del quale rimane il solo obbligo di firma: