Niente da fare per i progetti di rigenerazione urbana presentati da complessivamente 26 Comuni del Vastese per accedere ai finanziamenti del ministero dell’Interno. A determinarne l’esclusione è stato principalmente l’indice di vulnerabilità basso che ha di fatto tagliato fuori tutti i progetti presentati dai comuni abruzzesi e molisani.
Tale valore Istat è composto da sette indicatori che prendono in esame situazioni di disagio di diversa natura (disagio economico e sociale delle famiglie, tasso di istruzione, analfabetismo, disoccupazione giovanile ecc.) che rendono un comune, appunto, “vulnerabile”.
Il bando del ministero dell’Interno era rivolto a Comuni inferiori ai 15mila abitanti per “progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale” per i quali, per l’annualità 2022, sono stati assegnati oltre 296 milioni di euro. La gran parte dei piccoli Comuni finanziati appartengono a regioni meridionali: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia; l’unica eccezione è un comune delle Marche, Vallefoglia (14.885 abitanti, provincia di Pesaro Urbino).
Tra i tanti progetti non ammessi al finanziamento ce ne sono due del Vastese. Il primo prende il nome di Le vie della cultura sono infinite e mette insieme 18 Comuni: Gissi (capofila), Cupello (centro di coordinamento e programmazione), Carunchio, Castelguidone, Celenza sul Trigno, Fraine, Fresagrandinaria, Furci, Lentella, Liscia, Monteodorisio, Palmoli, Roccaspinalveti, San Buono, San Giovanni Lipioni, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna e Tufillo. Per realizzarlo servivano 5 milioni di euro che sarebbero stati investiti per creare un raccordo tra i punti d’interesse poco valorizzati con l’installazione di cartellonistica, nuovo arredo urbano pavimentazione con materiali tipici e opere pittoriche.
L’altro progetto inviato dal Vastese è Dal fiume Sinello al fiume Sangro: tra paesaggi, cultura e luoghi da vivere che unisce 8 comuni: Casalbordino (comune capofila), Carpineto Sinello, Dogliola, Guilmi, Mozzagrogna, Pollutri, Scerni e Villalfonsina. Anche per questo sono stati chiesti 5 milioni di euro che sarebbero stati investiti nella riqualificazione e nella trasformazione di edifici storici da destinare da destinare a info point, centri culturali aggregativi, musei e biblioteche.
Come prevedibile, l’esclusione in massa ha sollevato numerose polemiche, il presidente dell’Anci Antonio Decaro (sindaco di Bari) ha inviato una lettera chiedendo di rivedere gli indici e, per le prossime annualità, di scorrere l’attuale graduatoria senza procedere a nuovi bandi.
Il primo cittadino di Gissi, Agostino Chieffo, capofila del progetto Le vie della cultura sono infinite, non perde la speranza: «Il progetto c’è, se ci saranno nuove opportunità, lo ripresenteremo».
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