Diga di Chiauci, la sentenza di primo grado: 2 condanne, 3 assoluzioni e 6 prescrizioni

Due condanne, tre assoluzioni e sei prescrizioni. Si conclude così il processo di primo grado scaturito dalle indagini del 2018 sul completamento della Diga di Chiauci, l’opera pubblica completata di recente e attesa da oltre trent’anni per risolvere i problemi di siccità nelle campagne del Vastese e del vicino Molise.

Otto gli imputati a vario titolo per peculato, abuso d’ufficio, appropriazione indebita per indennità di rimborso e spese non dovute.

La diga di Chiauci

Oggi la decisione del Tribunale di Vasto, composto dal presidente, Bruno Giangiacomo, e dai giudici a latere Rosanna Buri e Stefania Izzi. In aula la pubblica accusa è stata rappresentata dal sostituto procuratore Vincenzo Chirico. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonino Cerella, Rosalba Maselli, Arnaldo Tascione, Giuliano Milia, Pierpaolo Andreoni, Consuelo Di Martino, Italo Colaneri, Giovanni Bora e Michele Leale.

La sentenza – Il collegio giudicante ha condannato l’ex presidente del Consorzio, Fabrizio Marchetti, a due anni e sei mesi per peculato e l’ex commissario, Sandro Annibali, a otto mesi per abuso d’ufficio con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale. I giudici hanno disposto, inoltre, nei loro confronti l’interdizione dai pubblici uffici rispettivamente per due anni e mezzo e per un anno, oltre al risarcimento del danno.

Assolti, invece, con formula piena Nicolino Sciartilli, ex direttore del Consorzio, Michelangelo Magnacca, responsabile del procedimento, e l’imprenditore Giuseppe Latte Bovio per non aver commesso il fatto.

Sentenza di non doversi procedere per sopravvenuta prescrizione nei confronti degli ingegneri Giuseppe Di Sante, Giovanni Sportelli e Gilda Buda per le accuse che erano state formulate a loro carico, ma anche per le altre ipotesi di reato a carico di Marchetti, Magnacca e Latte Bovio. Per Gilda Buda il pm aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

Entro il 31 ottobre il deposito delle motivazioni della sentenza, lette le quali la difesa deciderà se presentare appello contro il verdetto di oggi.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *