Padre Maurizio Patriciello a San Salvo in ricordo di Maria Giulia: «Ci sono persone che neanche la morte ferma»

Una giornata in compagnia dei giovani e della parrocchia di San Nicola quella di ieri per padre Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano. Il sacerdote della Terra dei Fuochi è stato ospite a San Salvo ieri in ricordo di Maria Giulia Moretta, prematuramente scomparsa dieci anni fa.
L’intensa giornata è iniziata con la testimonianza al “Mattioli-Salvo D’Acquisto” – organizzata dall’Azione Cattolica in collaborazione con l’Istituto diretto da Annarosa Costantini – con gli studenti che ha esortato a «seguire la strada del bene comune e ad aiutare gli altri». Patriciello si è rivolto ai ragazzi con schiettezza e ironia rispondendo alle loro domande su temi disparati ma legati da un filo conduttore: una vita da non sprecare ma da valorizzare in tutta la sua bellezza evitando i tanti rischi come droga, ludopatia, fumo, amicizie sbagliate, delinquenza, distruzione dell’ambiente in cui si vive.

Commosso il ricordo della prof.ssa Angela Strippoli, che ha ricordato la figura di Maria Giulia, colonna portante della scuola e del territorio, che  ha fatto della sua vita un dono per gli altri, tra servizio e passione, sempre accanto ai giovani, agli ultimi, a ogni fratello e sorella che ha incontrato. «Maria Giulia e padre Maurizio hanno in comune la militanza, l’essere testimoni come riferimento per tutti grazie al loro impegno per migliorare il luogo in cui vivono e come scuola vogliamo offrire un’opportunità a tutti i ragazzi facendo la nostra parte», ha ricordato la dirigente Costantini. 

«Mi state a cuore – ha detto padre Maurizio agli studenti che affollavano l’aula magna – Tutto ciò che è piccolo diventa grande nel bene e nel male. Saremo veramente grandi quando ci inchiniamo davanti al debole in ogni situazione, a casa, in piazza, nella società». Da qui il ruolo fondamentale della scuola che «non ha la bacchetta magica ma ti fa ragionare e ti aiuta a crescere». Poi, il riferimento al «fare attenzione agli incontri» che possono determinare il proprio percorso di vita e all’alleanza educativa con tutte le realtà (scuola, chiesa, istituzioni) «Ma quello che potete fare dovete farlo voi! Avanti con speranza, sempre» e, ha concluso, «quel giorno in cui tratterete un bene comune come un bene personale sarà un giorno benedetto».

Maurizio Patricello al "Mattioli-D'Acquisto"

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«NEANCHE LA MORTE L’HA FERMATA» – Nel pomeriggio, dopo la celebrazione della messa, Padre Maurizio Patriciello ha preso parte all’evento Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, organizzato dalla parrocchia di San Nicola Vescovo. Auditorium gremito in ogni ordine di posto per il parroco, ma non solo come ha sottolineato don Beniamino Di Renzo: «La figura di Padre Maurizio attira, ma la sala è piena anche per ricordare Maria Giulia che non si è mai allontanata troppo da qui». Per ricordare la sua figura erano presenti anche don Gianfranco Travaglini, Antonio De Luca (presidente Gerico) e Mario Tilli (presidente Azione cattolica).

«Non ho conosciuto Maria Giulia – ha esordito Patriciello – ma ho incontrato nel mio cammino persone simili. Ci sono persone che neanche la morte ferma e Maria Giulia è una di loro».
Tanti i temi trattati dal parroco di Caivano, ma con al centro lo stesso concetto: «Nel corso del tempo cambiano tante cose, ma non l’esigenza del cuore dell’uomo di amare ed essere amato. Oggi non basta non fare il male ma siamo chiamati anche a fare il bene dell’altro. A volte il troppo rispetto sconfina con il menefreghismo. C’è bisogno di una sorta di invadenza cristiana, a fare un atto di carità oltre il proprio dovere nei confronti del vicino di casa, al compagno più debole, a ogni persona che incontriamo. A noi non costa nulla, ma per chi lo riceve è un gesto importantissimo».

Patriciello oggi vive con la scorta dopo aver subito minacce, la sua è anche una testimonianza da una terra di camorra: «Il nostro compito è annunciare il Vangelo. Ma cos’è il Vangelo, non è amore per la giustizia? Il problema in queste terre è il rapporto tra bene comune e bene privato, ci sono persone che pensano che il bene comune non sia di nessuno. Dobbiamo far fare pace tra “il mio” e “il nostro”, tra “io” e “noi”, questa è la Chiesa».
Rispondendo a chi ha chiesto «Da dove iniziare per cambiare le cose?», Patriciello ha ricordato: «Fino al 2015 non c’era una legge sui reati ambientali. Chi sotterrava rifiuti e inquinava al massimo prendeva una multa. Dal 2015 è cambiato tutto, se c’è questa legge è grazie alla lotta delle persone della terra dei fuochi. Questo è l’esempio che le cose possono cambiare».

Per rivedere l’evento del pomeriggio clicca

Patriciello a San Salvo

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