Liquidi traccianti e sonde per scoprire gli scarichi abusivi. Chi inquina pagherà fino a 60mila euro

Liquidi traccianti e sonde per scoprire chi inquina Fosso Marino.

Saranno gli strumenti che guardia costiera e polizia locale useranno per tracciare gli scarichi abusivi e risalire ai responsabili degli sversamenti nel canale che sfocia in mare davanti alla spiaggia di Vasto Marina. Il campionamento del 6 agosto ha evidenziato uno sforamento dei limiti consentiti di enterococchi. Per questo il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha emanato un’ordinanza contingibile e urgente per disporre il divieto temporaneo di balneazione:

Militari e agenti municipali avranno il compito di scoprire chi sversa dentro Fosso Marino invece che nelle fognature. «Si tratta di un’indagine piuttosto complessa», spiega a Chiaro Quotidiano il tenente di vascello Stefano Varone, comandante dell’Ufficio circondariale marittimo. «Verranno condotte con l’utilizzo di fluoresceina, sonde, piccoli robot che percorreranno il canale consentendoci di tracciare la provenienza degli eventuali scarichi illeciti. Per l’assenza di autorizzazione allo scarico è prevista una sanzione amministrativa da 6mila a 60mila euro».

Stefano Varone

«Insieme alla guardia costiera abbiamo iniziato questa attività di verifica», dice Giuseppe Del Moro, comandante della polizia locale. «Ci avvaliamo di sistemi collaudati che ci danno la possibilità di risalire alla fonte. Sono accertamenti che richiedono autorizzazione dell’autorità giudiziaria», perché i controlli vanno svolti anche all’interno di proprietà private, «hanno dei tempi abbastanza lunghi, ma consentono di arrivare con certezza alla finalità di accertare le responsabilità di questi presunti inquinamenti».

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