La pesca alla sciabica era la tecnica, preziosa e funzionale, quando le condizioni del mare non permettevano di andare al largo e si allungavano le reti, partendo da riva, per poi raccogliere i pesci che vi rimanevano intrappolati. Una tipologia di pesca che, per le norme che regolano la pesca e per la sua complessità, oggi non è più utilizzata ma, ogni estate, torna a vivere grazie alla rievocazione organizzata dall’Anmi di Vasto, con la collaborazione di Vasto e della Guardia Costiera. Questa mattina, puntuali alle 9, i soci dell’Anmi e i tanti simpatizzanti che ogni anno partecipano all’iniziativa, hanno dato il via alle operazioni. La barca, condotta da Marco D’Addario e Cesare Fiore, ha fatto un largo giro per distendere la rete che poi, con l’azione sincrona delle tante braccia che manovravano le due estremità, è stata tirata a riva.
I pochi pesci rimasti tra le maglie della rete sono poi stati rigettati in mare viste le loro piccole dimensioni. «Non è importante la quantità del pescato – ha detto il presidente Anmi Vasto Luca Di Donato – ma il riproporre, per il 24° anno, una tradizione della nostra terra. Grazie al Comune e al Circomare per la loro preziosa collaborazione e a tutti i nostri soci che si impegnano per questo appuntamento». Alla mattinata, condotta da Miranda Sconosciuto, hanno partecipato anche il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto, Stefano Varone, e gli amministratori comunali. Alle 10 la seconda calata, davanti al Lido Zio Fiore, con tanti altri vastesi e turisti che si sono avvicinati con interesse per osservare la rievocazione.