Cerratina, questo ampliamento non s’ha da fare, però…

Non si sono lasciati intimorire dal caldo ed hanno partecipato in tanti all’incontro pubblico organizzato nei padiglioni di Lanciano per parlare, ancora, dell’ampliamento della discarica di Cerratina.

Con il ritorno dell’argomento in consiglio regionale, conclusosi per ora in un nulla di fatto, si è riacceso il dibattito sulla questione che due anni fa rischiò di far cadere la giunta Pupilo anzitempo. A ribadire il loro forte no, insieme agli imprenditori che operano nei pressi della zona industriale di Lanciano, anche il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani e il presidente del Wwf, Luciano Di Tizio.

Una situazione di chi vede, giustamente, quella terra a forte vocazione agricola e turistica e con l’ampliamento della discarica il futuro già incerto potrebbe non essere più troppo sereno. «Con gli odori sgradevoli nell’aria ed il continuo viavai di camioncini che portano l’immondizia, può questo territorio restare turisticamente appetibile», si chiede Fabio Pisanelli, responsabile del comitato Castel di Sette, che riunisce imprenditori e portatori d’interesse della zona. Da Legambiente arriva invece l’invito a provare a risolvere a monte il problema, acquistando tutto ciò che riduce al minimo il packaging, e quindi l’impatto sull’ambiente e quindi il problema del residuo in discarica.

Dall’altro lato però ci sono le ragioni di chi, altrettanto giustamente e con numeri alla mano, ricorda come il tempo stringa e sia necessario prendere una posizione netta per evitare ulteriori problemi futuri. 

«La mia posizione è chiara: ribadisco la mia contrarietà a questo genere di progetti ma con i no a prescindere non si va da nessuna parte. – ha detto il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, nel suo intervento – Auspico l’apertura di un nuovo tavolo tra amministratori, cittadini e addetti ai lavori per trovare una soluzione. E non credo che ad oggi la soluzione sia portare i rifiuti fuori regione perché questo viaggio causerebbe solo un aumento ulteriori dei prezzi che finirebbero tutti nelle bollette. Era necessario pensarci prima? Senz’altro. – ha concluso Paolini – Ora però abbiamo questa patata bollente tra le mani e, sebbene io comprenda e appoggi le ragioni del no, dobbiamo essere concreti e pensare al nostro prossimo futuro».

Futuro che, tra tre anni, così come ricordato dal presidente di Ecolan, Massimo Ranieri, vedrebbe esaurirsi la capienza della discarica di Cerratina e metterci di fronte al serio problemi rifiuti. «Io per voi sono l’interlocutore cattivo, e lo capisco. – ha detto Ranieri al pubblico in sala – Ma il problema c’è ed è grande. Nel frattempo voglio però dirvi quanto Ecolan abbia investito e stia investendo sull’economia circolare. Tra grandi investimenti, come la realizzazione di nuovi impianti o la progettazione di un biodigestore, e piccoli come la realizzazione di eco parchi e la rimozione totale dei cassonetti ed il passaggio al porta a porta. Tutti noi muoviamo verso un futuro più green, ma il problema capienza è dietro l’angolo e non possiamo far finta di niente».

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