San Salvo: l’“anomalia” del “centrodestra nel centrosinistra” e il rigetto della guida Magnacca

Giochi ormai fatti a San Salvo. Sabato 14 maggio, entro le 12, si presenteranno le liste che parteciperanno alle prossime elezioni amministrative. Escluso novità delle ultime ore, lo schema è definito: tre coalizioni e candidati a sindaco – Fabio Travaglini, Giovanni Mariotti ed Emanuela De Nicolis –, dodici liste e solo due partiti ufficiali (Pd e Psi). Su tutto, poi, l’anomalia del centrodestra nel centrosinistra.

L’ENCLAVE DI CENTRODESTRA NEL CENTROSINISTRA – I passaggi da uno schieramento all’altro non sono certo una novità di questa tornata elettorale. Le ultime elezioni vastesi hanno consegnato alla storia gli approdi opposti di Nicola Tiberio (da Italia Viva, in maggioranza, alla Lega, non eletto) e Alessandro D’Elisa (dal gruppo misto in opposizione al centrosinistra di Menna con il quale oggi è assessore).
A San Salvo non si tratta di un semplice cambio di casacca, soprattutto perché gli stessi protagonisti della rottura rivendicano la propria collocazione in un’area politica sulla carta opposta a quella della coalizione di appartenenza.

L’insediamento del 2012. Magnacca e Argirò oggi su fronti ooposti

A dare il via all’operazione sono stati gli ex assessori Tonino Marcello e Fabio Raspa che appoggeranno Travaglini in Azione Politica (la stessa formazione politica che nel 2019 candidò Marcello alla Regione con Marsilio). Le vicende dei due sono ormai note: esponenti della prima ora del centrodestra sansalvese, protagonisti nella vittoria di Tiziana Magnacca nel 2012 e nel 2017, hanno rassegnato le proprie dimissioni a febbraio. Nella presentazione alla stampa dell’accordo raggiunto con Travaglini era presente anche l’ex consigliere regionale (in quota Pdl durate la presidenza di Gianni Chiodi) Nichi Argirò: candidato sindaco nel 2007 contro Gabriele Marchese, il più votato nel 2012 (413 preferenze) sarà presente nella lista, Più San Salvo. L’ex consigliere regionale, che nel recente passato ha aderito a Noi con Salvini, lasciò polemicamente la maggioranza poco prima della fine del primo mandato di Tiziana Magnacca uscendo poi dalla politica attiva.

Magnacca e De Virgiliis dopo la vittoria del 2012

L’ultimo endorsement non è meno rumoroso: Clementina De Virgiliis, due volte candidata sindaco contro Arnaldo Mariotti (nel 1994, prima volta di una donna in corsa per lo scranno più alto di San Salvo, sostenuta anche da Alleanza Nazionale, e nel 1998) ha confermato ieri l’adesione al progetto politico di Travaglini. Domenica scorsa, per l’apertura di campagna elettorale, ha condiviso la stessa piazza con lo storico rivale, Mariotti. A fine comizio ha abbracciato il candidato sindaco (al quale è legata da una lunga amicizia) rievocando agli occhi degli osservatori la simile scena del 2012 con Tiziana Magnacca – un ideale passaggio di testimone tra donne alla guida del centrodestra – in occasione della vittoria. È lei – che torna a impegnarsi direttamente dopo 24 anni – ancora una volta a ribadire il proprio orientamento politico, «sono sempre stata e sono una donna di destra», e, nello stesso tempo, a collocare la lista di Marcello e Raspa nella quale sarà candidata, «mi candido nella lista di centrodestra presente all’interno della compagine che sostiene Fabio Travaglini». In piazza, sempre domenica scorsa, era presente anche Antonio Castaldo, altro volto storico della destra sansalvese (ed ex consigliere di opposizione durante la sindacatura di Marchese), dato anch’egli in rottura con lo schieramento capeggiato da De Nicolis.
Tali circostanze sembrano rivelare il rigetto nei confronti di chi ha tenuto le redini finora, Magnacca, piuttosto che verso la propria area, soprattutto da parte di chi oltre dieci anni fa si spese per portare per la prima volta una donna a capo del governo della città. Su questo punto Raspa è stato esplicito in conferenza stampa indicando in Travaglini – ex Udc – il candidato in grado di far convergere anche le candidature provenienti dal centrodestra. Queste, probabilmente, davanti a un altro scenario, si sarebbero defilate o riunite in una coalizione autonoma per poi rivendicare il proprio peso in un eventuale ballottaggio.

Marcello, Chiacchia e Lippis (2017)

LA CRISI NEL CENTRODESTRA – Le tornate elettorali degli ultimi dieci anni sono state caratterizzate dalla spaccatura di quel centrosinistra che portò al commissariamento, nel 2011, del Comune. Lo scenario si arricchisce con il profondo e inedito malessere all’interno del centrodestra che dopo la vittoria del 2012 e la passeggiata del 2017 sembrava avesse la strada spianata ancora a lungo. Quest’ultima, oggi, appare quantomeno in salita.
Da quella gioiosa macchina da guerra in grado di mettere fine a vent’anni di centrosinistra non sono scesi solo gli esponenti eccellenti di cui sopra. Dai radar della politica attiva sono spariti nomi che pure hanno avuto un certo peso: Filomena D’Addario (la prima delle separazioni in ordine di tempo: nel 2014 uscita dalla maggioranza), Vincenzo Ialacci (405 preferenze nel 2017, si è dimesso dal consiglio un anno dopo), Oliviero Faienza (525 preferenze cinque anni fa, riconfermato assessore, si è dimesso nel 2020).
In attesa di conoscere tutti i nomi delle liste, oggi sono pochi i percorsi inversi noti (dal centrosinistra al centrodestra) e sicuramente non della stessa portata. Tra questi il più rumoroso è quello di Alfonso Di Toro: vicesindaco di Mariotti, assessore prima e presidente del consiglio poi con Marchese, sarà candidato – dopo anni di assenza dalla scena politica – nella Lista Popolare di Eugenio Spadano a sostegno di De Nicolis. Approdo opposto rispetto al passato anche per Emanuele Di Nardo: candidato nell’Italia dei Valori nel 2012 a sostegno di Domenico Di Stefano e in San Salvo Democratica nel 2017 in appoggio di Angelo Angelucci (non eletto in entrambe le occasioni), sarà presente nella lista San Salvo è.

La coalizione a sostegno di Mariotti

Tutta da vedere la reazione dell’elettorato di fronte a un quadro così anomalo: appartenenti agli stessi partiti nazionali oggi sono distribuiti in due coalizioni opposte. L’altra fetta di centrosinistra è riunita nella coalizione civica di Giovanni Mariotti, Gabriele Marchese e Osvaldo Menna (protagonisti nella giunta caduta nel 2011) che non risparmiano commenti critici su quanto si sta delineando – «si stanno snaturando le appartenenze politiche» – e sperano di far convergere il malcontento di chi rigetta gli attuali apparentamenti.

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Comments 3

  1. La Palomba says:

    complimenti sig.travaglini per la sua adesione al PPE ma scende in campo col simbolo del PD esempio di “Coerenza” e rispetto per i sansalvesi e sopratutto complimenti per avere nelle sue liste le punte di diamante che appartengono TUTTI al centrodestra di cui due sono anni che non fanno politica …ma sono sicuro che con la tattica del gettare fumo agli occhi copiata al suo amico menna avrà un futuro bellissimo ..un futuro che non sarà prossimo perchè perderai

  2. La Palomba says:

    Il centrodestra NON è assolutamente in crisi ha perso solo chi non è coerente e chi è FACILMENTE influenzabile da pifferai incoerenti come travaglini poi se vogliamo considerare perdite importanti ex politici da tempo fuori dal giro mi sembra che ci sia un pò di malafede in tutto questo ed una voglia di infangare chi per 10 anni ha ribaltato in positivo una città che ha visto arrivare nel ordine BARTOLINI DECATHLON E AMAZON..

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