Rubano tre giochi da tavolo tra le macerie dell’hotel Rigopiano, arrestati

Sono entrati nell’area delle macerie dell’hotel Rigopiano e hanno rubato tre giochi da tavolo che si trovavano ancora sotto quel che resta dell’albergo travolto dalla valanga che, nel gennaio 2017, ha spezzato la vita di 29 persone. Ma sono stati scoperti e arrestati dai carabinieri delle Stazioni Parco di Farindola, Parco di Castelli e Penne.

Farindola: l’area su cui sorgeva l’hotel Rigopiano

Una coppia, è accusata di furto aggravato in concorso e violazione dei sigilli. L’area del resort, che si trova al di sotto del Monte Siella, nel Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, è tuttora sotto sequestro. Per evitare intrusioni, furti e danneggiamenti, la zona è controllata dai militari dell’Arma.

Il comandante della Stazione Parco di Farindola, che non era in servizio quindi vestiva abiti civili, si trovava a passare lì vicino quando ha notato i due giovani che si aggiravano nei pressi di ciò che rimane dell’hotel Rigopiano, li ha bloccati e ha chiamato i colleghi.

Nell’udienza con rito direttissimo, il giudice del Tribunale di Pescara ha convalidato l’arresto e disposto la rimessione in libertà degli indagati.

Il comitato dei familiari delle vittime di Rigopiano ringrazia i carabinieri e stigmatizza il comportamento di chi non rispetta quel luigo: «Nonostante siano passati più di 5 anni, tutto il territorio viene ancora controllato giornalmente, a consolidare, appunto, l’importanza che ha per noi tutta l’area. La situazione creatasi dispiace moltissimo al comitato, siamo rammaricati per il ripetersi di questi brutti eventi e rattristati nonostante i nostri numerosi appelli, anche perché trattasi di ragazzi, ma allo stesso tempo bisogna ricordare che in quel sito sono venute a mancare 29 persone. Il rispetto per lo stesso e soprattutto per i 29 Angeli, dovrebbe dissuadere i passanti e tutti coloro che si recano in quei posti per passare una giornata con le proprie famiglie, a profanare l’area che per noi è sacra. Abbiamo sempre invitato tutti quelli che vogliono ricordare le 29 vittime con una preghiera, oppure omaggiarle con un fiore, a recarsi davanti l’obelisco dell’hotel, ma simili atteggiamenti devono essere condannati».

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