Più posti per le biciclette sui treni regionali e una nuova visione della mobilità. È la richiesta che Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) rilancia dopo l’ultimo episodio – raccontato domenica da Chiaro Quotidiano – che evidenzia come ci sia ancora molto da fare in tema di intermodalità, in particolare in un’area territoriale, come quella della Costa dei Trabocchi, dove con la realizzazione della Via Verde si punta molto sul turismo in bicicletta.
«Seppure sia necessario aumentare i posti bici sulle carrozze ferroviarie, sia di Trenitali che di TUA (e interlocuzioni tra la Federazione e gli organismi dirigenti della società di trasporti abruzzese hanno assicurato azioni in tal senso, per cui gli stalli disponibili aumenteranno entro pochi mesi da 2 a 6), è chiaro che non si riuscirà mai, almeno a stretto giro, a soddisfare la sempre più crescente richiesta di trasporto delle biciclette sui treni, sia per l’utilizzo turistico che per quello quotidiano lavorativo», dice Giancarlo Odoardi, coordinatore Fiab Abruzzo e Molise.
La Fiab torna a sollecitare «una visione integrata e dinamica della mobilità ciclistica a 360 gradi, che permetta di dotare i percorsi cicloturistici di punti di noleggio dei mezzi, sia pubblici che privati, permettendo ai turisti di trovare in loco le biciclette adatte, in prossimità dei punti di interscambio, quali stazioni ferroviarie o terminal bus. Per chi, invece, utilizza l’intermodalità treno-bici o treno-bus-bici per gli spostamenti quotidiani, potrebbe essere incentivato l’acquisto di biciclette pieghevoli, anche a pedalata assistita, per potersi spostare più agevolmente con i mezzi pubblici senza utilizzare i pochi stalli ricavabili sugli stessi». Su questi aspetti si è espresso favorevolmente anche Giuseppe Di Marco, presidente della Dmc Costa dei Trabocchi, sostenendo la necessità di elaborare e attuare un Piano della mobilità sostenibile per l’intera Costa dei Trabocchi.
Con l’arrivo della bella stagione, come già dimostrato dai fatti, ci sarà un inevitabile incremento dei cicloturisti. «Nei periodi primaverili ed estivi, l’offerta di trasporto pubblico per i ciclisti andrebbe rafforzata, anche con corse specifiche con carrozze dedicate, per i treni, o carrelli portabici per i bus di linea – aggiunge Odoardi -. Il tutto va necessariamente inserito in una pianificazione regionale che veda la costituzione di un ufficio apposito per la mobilità ciclistica e l’approvazione di un piano regionale di settore che individui itinerari e servizi per i ciclisti, dando le linee guida per i piani provinciali ed i biciplan comunali. La Fiab ricorda anche la mancanza, in Regione, della figura del mobility manager, obbligatoria per legge, che potrebbe collaborare con gli omologhi mobility manager d’area comunali per la risoluzione delle problematiche legate agli spostamenti casa-lavoro o casa-scuola, anche in un’ottica di intermodalità tra TPL e uso della bicicletta».