«Serve un Piano della mobilità sostenibile dell’intera Costa dei Trabocchi. Solo così questo territorio potrà diventare realmente bike-friendly e coglierne tutte le opportunità che ne conseguono». Giuseppe Di Marco, presidente della Dmc Costa dei Trabocchi, rilancia sullo sviluppo della Via Verde della Costa dei Trabocchi, e dei servizi ad essa collegati, come opportunità per il territorio. L’episodio dei venti cicloturisti marchigiani rimasti a terra per mancanza di posti sul treno è un campanello d’allarme.
«Sicuramente serve ragionare sull’implementazione del servizio di trasporto bici sui treni. Ma potrebbe non bastare. Qual è il numero ideale di posti sui treni? Il problema che si è avuto con venti bici potrebbe riproporsi anche se i posti a disposizione fossero molti di più. I dati di Unioncamere ci dicono che, in piena stagione estiva, sulla Via Verde può svilupparsi un flusso di 7-800mila persone. Per questo occorre iniziare a sviluppare una rete di servizi funzionale all’intermodalità sulla Costa dei Trabocchi, in modo da garantire più servizi che possano soddisfare il picco».
L’esperienza di Trabocchi-Mob ha «un elemento vincente nel permettere di noleggiare le bici nelle stazioni ad un prezzo contenuto. Così, si può arrivare alla stazione di Vasto, noleggiare la bici, arrivare a Ortona, lasciare la bici e tornare indietro col treno. Il potenziamento delle bike station avrà un ruolo chiave».
Ci sarà a breve la convocazione del tavolo regionale di Trabocchi-Mob, che si occupa dell’intermodalità treno-bici-auto sulla Costa dei Trabocchi. A quel tavolo istituzioni, Trenitalia e gli altri player di trasporti, insieme con associazioni e realtà territoriali, «attenzioneranno tutta questa situazione di necessità cercando di tirare fuori un sistema più evoluto di servizi complementari». Si ottiene un risultato «nel momento in cui il territorio, dai Comuni, provincia, Regione, insieme ai player del trasporto pubblico, sia su ferro che su gomma, iniziano a prevedere un piano della mobilità sostenibile dell’intera Costa dei Trabocchi che deve diventare bike-friendly». Ragionare, quindi, non solo più sulle corse dei treni, che in ogni caso vanno implementate, ma anche al «potenziamento delle bike station, a maggiori parcheggi di scambio mettendo a sistema la digitalizzazione dei servizi stessi, sia di accessibilità che di mobilità turistica».
Un nodo cruciale è proprio quello della prenotabilità dei servizi. «Va trovata una soluzione che integri i diversi sistemi di prenotazione. Occorre certezza nei servizi, sia per il singolo cittadino che per i tour operator che devono avere la garanzia di quanto offerto». E va allargato il raggio d’azione al collegamento tra stazioni e Via Verde, ai parcheggi di interscambio, ai servizi che anche gli operatori turistici devono offrire, come parcheggi per le due ruote.
La sensazione, però, è che tutti gli attori in campo restino alla finestra in attesa di certezze sulla pista ciclopedonale che, allo stato dei fatti, è ancora un cantiere. E, con l’estate ormai alle porte, c’è il rischio di perdere ancora del tempo e non cogliere le opportunità che un patrimonio come la Costa dei Trabocchi offre al territorio.