Caso fughe di metano a Montalfano: Grippa annuncia interrogazione, Stogit assicura interventi

Il caso delle emissioni di metano dagli impianti Stogit del sito di stoccaggio di Montalfano finisce in Parlamento. A portarcelo è la deputata vastese Carmela Grippa (M5S) che ha annunciato un’interrogazione sui casi abruzzesi (oltre al sito “Fiume Treste”, c’è anche la centrale Eni di Pineto). Negli stessi minuti, la società ha assicurato di aver messo in campo interventi migliorativi per ridurre le fughe.
Il caso è quello sollevato da James Turitto della Ong statunitense “Clean Air Task Force” che con una termocamera ha evidenziato le perdite di gas nei vari impianti italiani; le immagini sono andate in onda ieri sera all’interno dell’inchiesta di Report su Rai 3 [GUARDA]. Sul tema erano già intervenuti gli attivisti del Coordinamento No Hub del Gas – che hanno accompagnato il rappresentante dell’Ong e il giornalista Rai sul posto – e il consigliere d’opposizione Camillo D’Amico.

Una parte degli impianti Stogit

SNAM: «INTERVENTI IN TRE ANNI» – La multinazionale del gas con una nota inviata alle testate giornalistiche questo pomeriggio afferma che: «Relativamente alle perdite rilevate con termocamera ai camini degli impianti, nello specifico, Snam ha avviato un piano di sostituzione delle valvole di blow-down e di adeguamento impiantistico, che si prevede possa essere completato nei prossimi tre anni. I vari interventi avviati da Snam consentiranno, nel complesso, di raggiungere significative riduzioni delle emissioni di metano, in anticipo rispetto agli obiettivi definiti dai protocolli internazionali (OGMP 2.0 delle Nazione Unite e Global Methane Pledge)».
La stessa società poi specifica ulteriormente il caso di Montalfano: «Riguardo la concessione stoccaggio di Fiume Treste a Cupello, le iniziative avviate da Snam mirano a ridurre le emissioni dell’impianto del 50% rispetto al 2015. In particolare: è stata recentemente completata la sostituzione degli attuatori pneumatici, assicurando il passaggio dall’alimentazione a gas a quella ad aria; nel corso del 2020 l’intero impianto è stato sottoposto a una campagna di rilievi in campo di emissioni fuggitive, condotta da una società esterna altamente qualificata e oltre 19mila componenti sono stati monitorati; nell’ambito della campagna di monitoraggio Ldar (Leak Detection & Repair), tutti i componenti (66) con emissione superiore a una concentrazione di 5mila ppm sono stati riparati; è stata avviata la campagna di sostituzione delle valvole per assicurare una perfetta tenuta interna ed evitare ogni trafilamento di gas convogliato a vento; è previsto un ulteriore intervento di revamping della centrale di compressione, già programmato, con sostituzione di tutte le valvole di blow-down dei turbocompressori. Nel frattempo, come azione di mitigazione, dal 2020 è stato deciso di intercettare la compressione nel periodo di erogazione. Tutti gli impianti di Snam sono sottoposti a controlli periodici per l’individuazione e la riparazione di eventuali perdite (Leak Detection and Repair)».

Le emissioni riprese dalla termocamera

GRIPPA: «PRESENTATA INTERROGAZIONE» – La parlamentare vastese del Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione per chiedere al ministro della Transizione ecologica e a quello della Salute «come intendono intervenire dopo che un servizio-inchiesta ha svelato importanti e allo stesso tempo preoccupanti elementi che gridano di essere presi in considerazione».
«La crisi climatica – commenta Grippa – è un tema al centro di grandi dibattiti e che richiede grandi decisioni per il futuro ma è fondamentale tenere alta l’attenzione anche sui territori dove nel silenzio essa potrebbe essere alimentata. Sarà importante capire con che frequenza avvengono le emissioni di gas in atmosfera e soprattutto se non si intenderà provvedere a controlli esterni nei siti e o a prevedere sanzioni in caso di violazioni della discontinuità delle emissioni dai siti. La sfida contro il cambiamento climatico globale è certamente tra le più difficili ma non per questo dobbiamo rinunciare ad adottare tutti gli accorgimenti utili per ridurre anche di una piccola frazione il riscaldamento del pianeta. L’Abruzzo e gli abruzzesi lo meritano».

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