Si chiama “Acoustic vibes” il nuovo progetto discografico della cantautrice abruzzese Manuela Francia, in collaborazione con l’eclettico pianista frentano, Andrea Castelfranato, fuori dal 28 marzo scorso, con l’etichetta Molti Suoni (Bologna).
Il disco è una raccolta di alcuni brani che hanno caratterizzato i diversi anni di collaborazione tra i due musicisti, alcuni con la batteria di Franco Liberati e registrati in origine presso Radici Musicali.
Manuela Francia, cantautrice, è una docente abilitata EMT (Estill Master Trainer) Estill VoiceCraft E.V.T. svolge da più di vent’anni attività di cantante professionista. Ha all’attivo numerose partecipazioni a tournée sul territorio nazionale e internazionale e ha collaborato a diversi progetti musicali sia dal vivo che in studio di registrazione con il ruolo di cantante solista e vocalist.
Due sono i brani inediti, “Nasty Good Liar” e “So Crazy” e sette brani quelli già conosciuti come “La Isla Bonita” , “Can’t help falling in love”, “Con il nastro rosa”, I wanna dance with somebody”, “Ma che freddo fa”, “Una rosa es una rosa”, “Quando”.
“Acoustic Vibes” nasce da un lungo ed intenso periodo di studio e di ricerca sulle diverse espressioni musicali e questo percorso ha portato gli artisti a sentire l’esigenza di miscelare differenti stili musicali attraverso un linguaggio comune che ha come matrice due componenti principali: la voce e la semplicità mai banale della chitarra, voce e strumento si uniscono così in diverse sfumature creando un unico colore.
Castelfranato è noto da anni per il suo virtuoso talento di mani e di cuore che si manifesta sulle corde e sul legno della sua compagna di viaggi e concerti, la chitarra. Il suo talento è un dono da ascoltare ma anche mostrare e condividere dal vivo, per emozionare il pubblico con un ricco repertorio di composizioni per chitarra acustica e classica.
In “Acoustic vibes“, il flusso che si crea nell’interazione tra la voce Manuela Francia e le corde di Andrea Castelfranato genera con insolita naturalezza sonorità intriganti, ampie, corpose, piene di Pathos, in grado di conferire una dimensione timbrica quasi surreale.
