Transizione ecologica e automotive: i distretti abruzzesi e tedeschi avviano percorso comune

Un accordo tra i distretti industriali della regione tedesca del Baden-Württemberg e dell’Abruzzo per affrontare insieme le sfide della transizione ecologica con l’obiettivo dell’indipendenza energetica. È il contenuto del documento siglato a Dubai, in occasione dell’Expo, tra i rappresentanti del land tedesco e l’Agenzia Regionale delle Attività Produttive (Arap) e che rappresenta i primi frutti dell’adesione alla rete di imprese e istituzioni DII – Desert Energy.

L’accordo getta le basi partendo soprattutto dal settore che lega già le due realtà, l’automotive mai come in questo periodo in difficoltà e alla ricerca di nuove vie per ridurre la spesa energetica (un esempio è il progetto per cercare un modello sostenibile dall’uso dell’idrogeno).
«Le necessità ambientali interessano profondamente le imprese automobilistiche – spiegano il presidente Arap, Giuseppe Savini, e il consigliere di amministrazione, Gianni Cordisco – Ciò avviene per l’energia necessaria alla produzione, che dovrà essere sempre più verde ed economicamente sostenibile, e per il passaggio dai motori termici a quelli elettrici, imponendo ricerca e sforzo produttivo comuni».

L’incontro a Dubai

Il direttore generale Arap, Antonio Morgante, aggiunge che l’intesa «permetterà di lavorare in modo sinergico tra i nostri consorzi e quelli del Baden-Württemberg. Insieme saremo meglio attrezzati per affrontare le imminenti sfide della transizione ecologica che stanno impattando e impatteranno sempre più sui settori produttivi della mobilità. L’automotive abruzzese è parte di quello tedesco e viceversa: l’uno non esiste senza l’altro. O si ragiona insieme o l’Europa perderà un altro pezzo industriale di enorme peso strategico».
Presente alla ratifica dell’accordo anche il presidente di DII, Cornelius Matthes che assicura che la rete d’imprese «farà tutto il possibile per aiutare i consorzi dei due Paesi a gestire la transizione ecologica dando un contributo fondamentale, di know how e produttivo, ai nuclei industriali di Arap e a quelli tedeschi. Cercheremo di gestire il tutto affinché le due aree industriali d’Europa possano trasformare la complessa e difficile sfida della transizione ecologica in una grande opportunità di sviluppo e crescita».
Ottimismo anche da parte del direttore del ministero dell’Economia del Baden-Wurttenberg: «Ciò su cui stiamo ragionando è la strada giusta. Le aree industriali del mio land e non solo devono procedere nella direzione su cui stiamo lavorando con Arap. Sarà mio compito parlarne con il ministro federale dell’Economia».

Quello energetico è un nodo che sta mettendo a dura prova le imprese produttive. Un esempio lampante è il caso della Pilkington alle prese con il paradosso di una produzione al minimo alla quale non corrispondono minori costi energetici: i due forni float alimentati a gas non possono essere spenti.

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